Presentazione degli Atti del Convegno: Sacralità, Magia e Sviluppo sulle Alpi
Presentazione degli Atti del Convegno Sacralità, Magia e Sviluppo sulle Alpi
Relatori
Michela Zucca, Centro di Ecologia Alpina di Trento
Lucio Costantini, Musei di Ronzone
Estratto dallintroduzione:
[ ] Che cosè sviluppo oggi? quali complessità progettuali, ideative, ecologiche, eco-antropologiche, storiche, urbanistiche, richiama alla mente tale termine; chi decide lo sviluppo? quali scienze per uno sviluppo sostenibile? quali i suoi limiti etici e deontologici? quali le sue prospettive, i budget disponibili, le competenze sul territorio, le scelte in ordine alla formazione degli operatori? a che punto siamo? quali le dialettiche micro-macro? quali gli studi di impatto? quali le interazioni tra ricerca/innovazione e atti normativi? dove si fonda il repertorio di valori che ne tracciano lessenzialità e le esigenze? quali interessi, poteri e Weltanschuung decidono la sua fisionomia, il suo uso, il suo orientamento, le scelte che ne organizzano fattualmente strategie ideative, schemi operativi, soggetti, mappe, orientamenti, economie di scopo e di scala, ecc. Chi dovrebbe deciderne in linea di diritto e chi ne decide di fatto lasse di apparizione: i mercati? i tecnocrati? le comunità? il cosiddetto diritto dei popoli? la politica? quale politica? E le Alpi? cosa sono oggi le Alpi? La preda oscena delle aziende che (s-)vendono svago, vie di fughe dalle alienanti ipercompressioni dei tempi produttivi, ludiche lande di una libertà reificata consumisticamente?! Certo, forse anche questo; ma, spesso, ci si dimentica che le Alpi sono anche (soprattutto!) altro (!) non esitano esse oltre che dalle profondità dei tempi geologici anche dalle profondità delle culture che le hanno abitate? non sono esse tempo rappreso, non appare in esse lo GeistZeit che le ha attraversate?! E se sì: è possibile pensare ad uno sviluppo vuoto della memoria dei luoghi, privo del senso dellabitare comunitario? [ ]
[ ] Il convegno ideato avrebbe, in questo caso, ruotato, fondamentalmente, attorno ad un plesso di questioni che potrebbero idealmente convergere attorno alla domanda: che cosè (il) sacro oggi? Questa domanda ne avrebbe, inevitabilmente, trascinate con sé delle altre: la morte di Dio paventata nel corso del 900 ha significato anche la fine del Sacro? è corretto interpretare questa figura, come spesso si legge, alla stregua di una sorta di residuo (oramai inessenziale) di ciò che storicamente ha deciso il volto del mondo ma che, oggi, più non consiste, più non organizza attorno a sé lasse di scorrimento, il divenire del mondo stesso?! E, se sessualità, diritto, politica, costume, scienza, società, etica, estetica, ecc., non si organizzano più oggi attorno a Dio, attorno alle sue concrezioni etiche, orientative, valoriali fondative del senso dellabitare se abitiamo un mondo, come si dice spesso, che ha abbandonato Dio quale fundamentum inconcussum veritatis dellazione e dellideazione umana come allora interpretare oggi la sua aura, i suoi riflessi, lincidenza reale di questo tema primario (nellordine di tutte le culture) e come valutare la sua lenta eclissi storica nel tempo attuale, disincantato dai processi di razionalizzazione e di trasformazione delle sue istanze tradizionali? Nella nostra inquieta contemporaneità, assistiamo alla fine, ad un offuscamento del sacro o ad una sua ennesima metamorfosi? ed essere oggi dentro al mondo compiutamente avvolti da un mondo secolarizzato, che più non trova le proprie verità in fondamenti metatemporali del vero - significa davvero essere definitivamente fuori dal sacro? oppure esso, il sacro, rimane lì, questione ancora tanto aperta quanto incognita, riserva di senso tale da interrogare ancor oggi un mondo che si vuole desacralizzato?! [ ]
organizzazione: Musei di Ronzone