Presentazione del libro: Addio Lugano bella. Gli esuli politici nella Svizzera italiana di fine Ottocento

Convegno

MAURIZIO BINAGHI, Addio, Lugano bella. Gli esuli politici nella Svizzera italiana di fine Ottocento, Dadò editore, Locarno, 2002, 686 pp.

Venerdì 4 novembre alle 21.00, presso la sala conferenze della Biblioteca civica, si terrà la presentazione del libro: “Addio Lugano bella. Gli esuli politici nella Svizzera italiana di fine Ottocento”, di Maurizio Binaghi, con prefazione di Nicola Tranfaglia.

Nel saggio storico di Binaghi si ripercorrono trent'anni di emigrazione politica nella Svizzera italiana: alla luce di una vasta e per la maggior parte inedita documentazione, l'autore dipinge un affresco storicamente valido dell'emigrazione politica succeduta all’Unità d’Italia. Nel volume si intrecciano le vicende ticinesi e confederate con quelle di un’Italia diversa, quella che aveva rifiutato l’ordine e l’unità monarchica dei Savoia, composta sulla scia di Mazzini da repubblicani o garibaldin, da socialisti o anarchici, ecc.
Ma tra le pagine di “Addio, Lugano bella” rivivono anche trent’anni di vita politica e sociale di un cantone in preda a fermenti rivoluzionari, a lotte partitiche e a trasformazioni economiche e industriali di notevole importanza: il tentativo di scindere il cantone in due parti, le agitazioni insurrezionali, il traforo ferroviario del San Gottardo.
In quegli anni il Ticino era strettamente sorvegliato da Berna: la Confederazione doveva prestare attenzione a quanto succedeva in un cantone periferico ma centrale da un punto di vista strategico, per la sua vicinanza al Regno d’Italia. Per questa ragione la presenza e l’azione degli esuli nella Svizzera italiana influiva non solo sulla politica interna ma anche sulle relazioni tra la Confederazione e il Regno d’Italia. In un susseguirsi avvincente di avvenimenti il libro propone un vigoroso spaccato di una Svizzera costretta a scegliere tra necessità internazionali, il buon vicinato con l’Italia e un principio radicato: quello del diritto all’asilo.
Tra le tante figure che si alternano in “Addio Lugano bella”, anche quella di Ippolito Pederzolli, originario di Riva del Garda, il cui ricordo è riaffiorato in una delle ultime sedute del Consiglio comunale in occasione dell’intitolazione a Maria Teresa d’Austria e a Giacomo Bozzoni di due vie della città. In quell’occasione alcuni consiglieri avevano rilevato che il concittadino Ippolito Pederzolli non era ricordato in alcun modo nella sua città natale e il Sindaco Claudio Molinari si era detto concorde nell'esigenza di approfondirne la conoscenza della figura e dell'opera tanto che una ricerca su questo personaggio è stata inserita nella programmazione per il 2006 del Museo Civico.


organizzazione: Biblioteca Civica di Riva del Garda