Presentazione del libro "La via cava", di Massimo Parolini
Presentano Giuseppe Colangelo e Pietro Marsilli
Il volume, edito recentemente dalla casa editrice LietoColle, raccoglie una settantina di poesie che disegnano "il cammino di una storia", attraverso l’innamoramento (Il pavone nell’alba), il matrimonio (In un tempo più lento), la nascita dei figli (Pieghe del quotidiano), l’amicizia, i lutti e l’ombra del nichilismo (Teoria delle ombre), la tensione al divino (Il dio che viene), l’inquietudine ricorrente e il paesaggio rigenerante (Ansiaverde).
Nativo di Castelfranco Veneto (Tv) l’autore Massimo Parolini vive a Trento da vent’anni, dove insegna materie letterarie al Liceo artistico "Vittoria". Nel periodo universitario veneziano ha scritto e rappresentato testi teatrali e pubblicato un libro di poesie sulla guerra nella ex-Jugoslavia (Non più martire in assenza d'ali) che ha vinto un Premio Speciale al Premio Internazionale di Poesia "San Marco-Città di Venezia". Da alcuni anni è curatore di mostre di artisti trentini del Novecento.
Scrive nella sua introduzione: "Cavo, còncavo, incavo, è ciò che ha la superficie curva e rientrante. Cavo è il grembo che ci ha custodito dal concepimento alla nascita. Cava la culla che lo ha sostituito nei primi mesi di vita. Cava è la mano che stringo in segno di relazione, cava la mano che accarezza, che accoglie l’acqua che disseta e ci sostiene… Cavo è il riparo che ospita l’uomo, dalla grotta- caverna alla casa certificata, cavo il riparo degli dei, l’antro della Sibilla, il luogo delle profezie, gli ipogei, le necropoli… Cavo è l’organismo che ospita i nostri organi vitali… Cavità anatomiche, cavità geologiche. Cava la buca che ci accoglie nella terra, la bara che ci contiene, l’urna cineraria, il sarcofago… Ritirarsi nello spazio cavo non è pura fuga dal mondo: è desiderio di incontrare la propria ombra, scendere alle Madri, incontro all’Alterità".
Alla presentazione interverranno Giuseppe Colangelo, saggista e critico letterario della pagina culturale del quotidiano "L’Adige" e lo storico dell'arte Pietro Marsilli che darà una lettura estetica di alcune opere d’arte (dalla Cena in Emmaus di Caravaggio al Campo di grano con volo di corvi di Van Gogh) alle quali l’autore si è ispirato nei suoi versi.
Giuseppe Colangelo, nativo di Sanframondi (Benevento), vive da trent’anni in Trentino dove ha insegnato, fino a pochi anni fa, materie letterarie alle superiori. Studioso di letteratura contemporanea si è occupato in particolar modo dei rapporti tra scrittori e mondo contadino e della letteratura sulla resistenza. Ha pubblicato saggi su Scotellaro, Silone, Rebora, Rebellato, Carmine Abate. E’ critico letterario del quotidiano “L’Adige”. Pietro Marsilli, di origini roveretane ma nato a Bologna, da trent’anni vive e lavora a Trento dove insegna al Liceo artistico “Vittoria”. Ha pubblicato alcuni libri – e molti articoli e saggi – sulla storia dell'arte regionale. Tiene sistematicamente cicli di lezioni e conferenze. Giornalista pubblicista, è membro della Società Trentina di Studi Storici e della Accademia Roveretana degli Agiati.