Presentazione del volume: Monte S. Martino

Manifestazioni ed eventi

Presentazione del volume
Fra il Garda e le Alpi di Ledro
Monte S. Martino
Il luogo di culto (ricerche e scavi 1969-1979)
a cura di Gianni Ciurletti

Il 23 giugno alle 18.00, presso il sito archeologico di San Martino, sarà presentato il volume: "Fra il Garda e le Alpi di Ledro. Monte San Martino. Il luogo di culto (ricerche e scavi 1969-1979)", curato dal Soprintendente Gianni Ciurletti ed edito dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento. Saranno presenti l'autore, la vicepresidente provinciale Margherita Cogo, il Sindaco di Riva del Garda Claudio Molinari e il Sindaco di Tenno Gianmarco Marocchi.

In caso di pioggia la presentazione è spostata presso la casa sociale di Pranzo.

Il volume vede il contributo di archeologi e studiosi che da anni si dedicano alle ricerche di quello che è considerato uno dei siti archeologici più importanti del Trentino dove sono raccolte le testimonianze di oltre 2 mila anni di storia, dall’età del Ferro a quella romana, al medioevo, all’età moderna. Accanto a Gianni Ciurletti vi sono interventi di Cristina Bassi, Giovanni Bellosi, Elisabetta Castiglioni, Lorenza Endrizzi, Alessandra Giulia Mair, Achillina Granata, Beata T. Marcinik, Franco Marzatico, Elisabetta Mottes, Roberta Oberosler, Carlo Sebesta, Alfredo Valvo.
Nel corso della presentazione sarà mostrato il sito archeologico di San Martino, un’area sottoposta a precise norme conservative (L.1089/39), esempio di tutela e di salvaguardia del patrimonio archeologico e ambientale, e sarà quindi possibile leggere una pagina di storia attraverso l’archeologia, osservando direttamente le strutture ritrovate sul Monte San Martino, non solo quelle relative alla prima fase di scavo e testimoniate nel testo, ma anche i risultati dei nuovi scavi.
Il volume edito dalla Provincia, vuole, infatti, promuovere la conoscenza di una delle più importanti testimonianze archeologiche presenti nel territorio del Basso Sarca, la cui visita permette inoltre una piacevole passeggiata nella natura.

L'area archeologica del Monte S. Martino
Sul Monte S. Martino, ai cui piedi sono situati rispettivamente il paese di Pranzo (Tenno) e quello di Campi (Riva del Garda), nel corso degli anni è stata messa in luce una delle aree archeologiche più vaste e di maggior importanza nel territorio trentino.
La quantità e la qualità delle strutture emerse (il santuario romano, le abitazioni tardoantiche, la chiesa e le fortificazioni di origine altomedievale) e dei reperti recuperati ne fanno un sito di indagine scientifica privilegiata. Suddivisa in più settori di ricerca, documenta una continuità di insediamento, dalla seconda età del Ferro all'età moderna allorché i pianori del monte vengono utilizzati a scopi agricoli con terrazzamenti. Il sito, grazie alla posizione dominante in cui si trova, era un punto di controllo di antiche vie di comunicazione (tra Alto Garda e Valle di Ledro o Lomaso), nonché un luogo facilmente difendibile.
A partire dagli anni '70 ad oggi una serie di indagini ha portato infatti all'individuazione sulla sommità del dosso di un grande ed importante santuario di età romana databile tra il I secolo a.C. ed il IV d.C., un'imponente struttura costituita da una serie di ambienti articolati attorno ad uno spazio interno scoperto, accessibile tramite una "monumentale" scalinata in pietra, impostato là dove esisteva già precedentemente un'area cultuale retica. Il tutto confermato dal ritrovamento di numerosi materiali.

In un terrazzo, a poche centinaia di metri a valle, le più recenti indagini scientifiche e campagne di ricerca (1996-2006) hanno messo in luce diversi edifici ad uso abitativo di età tardo-antica, frequentati tra il IV ed il V secolo d.C. Poco distante, al di sopra di strutture murarie, pertinenti probabilmente ad età gota/bizantina, i resti dell'antica chiesa di S. Martino, con la prima fase risalente al IX sec.
Molte informazioni sono state fornite dai reperti, in particolare tre iscrizioni (I sec. d. C.) – di cui sono visibili delle copie sul sito, mentre gli originali sono conservati presso il Museo di Riva del Garda assieme ad altri reperti – che attestano l’avanzata alfabetizzazione e la diffusa pratica della scrittura presso le genti di questa zona.
La Soprintendenza per i Beni archeologici, in virtù dell'importanza del sito, fin dai primi anni ha dotato l'area di un servizio di custodia saltuario e l'ha attrezzata con uno specifico allestimento costituito da segnaletica, apparati didascalici, zone di sosta e l'erezione di una costruzione in legno quale base per gli operatori e i visitatori, mentre, con la collaborazione di altri Servizi della Provincia autonoma di Trento e dei comuni di Tenno e Riva del Garda, ha realizzato dei percorsi d'accesso attrezzati per pedoni.
Alla fine degli anni Novanta, in spazi messi a disposizione e gestiti dall'Amministrazione comunale di Tenno con la collaborazione della locale associazione Monte San Martino, ha allestito a Pranzo un centro di documentazione dell'area archeologica che vede una buona affluenza di visitatori nel contesto anche di tour organizzati da Ingarda spa.
Nel corso del 2003, all'interno della sezione archeologica permanente del Museo di Riva del Garda, all'area è stato riservato un ampio spazio specifico con l'esposizione dei reperti più significativi.
Gli interventi hanno così collocato di fatto il polo costituito dall'area archeologica di Monte San Martino, dal centro di documentazione di Pranzo e dalla sezione archeologica del Museo di Riva tra i centri di eccellenza formanti la Rete Museale di Archeologia Trentina che la Soprintendenza per i Beni Archeologici ha attivato e va progressivamente sviluppando sul territorio provinciale.
Nel corso del 2004 la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Tenno e il Comune di Riva del Garda hanno sottoscritto un protocollo d'intesa nel quale sono individuati interventi di tutela, valorizzazione e conservazione non solo dei resti archeologici ma anche dell’area che li ospita.
Mentre in questi ultimi anni attualmente nella zona più bassa sono continuate le indagini con una notevole partecipazione anche di studenti universitari e si sono attuate opere di consolidamento e restauro delle strutture, nell’ottica della progressiva realizzazione, unitamente ai Comuni locali, di un parco archeologico, la Soprintendenza ha portato a termine un lungo e impegnativo lavoro di studio e analisi delle strutture e dei reperti scavati nella prima tornata di ricerche, dal 1969 al 1979.


organizzazione: Provincia Autonoma di Trento Soprintendenza per i Beni Archeologici