Presentazione tesi di laurea

Due tesi di Laurea dell’Università di Trento, Corso di Ingegneria Edile-Architettura, una su un castello l’altra su un forte.  

Incontri e convegni , Convegno

dott. ing. Marta Flaim

Una fortificazione con mastio cilindrico: progetto di restauro e cantierizzazione dei ruderi di Castel S. Pietro a Vigo D’Anaunia

Attraverso l’esempio di Castel San Pietro, fortificazione montana storicamente appartenuta ai Signori di Tono, si è ripercorso l’iter proprio del progetto di restauro, finalizzato alla salvaguardia ed alla valorizzazione del rudere. Partendo dalla prima fase di analisi delle fonti storiche e del dato materiale si è cercato di riscoprire l’identità del manufatto, per poi valutare lo stato conservativo delle rovine con le loro potenzialità e problematiche. Conservazione, minimo intervento e distinguibilità sono le parole chiave che hanno guidato lo sviluppo del progetto vero e proprio, volto a ridare alla collettività la possibilità di fruire il castello in sicurezza e di conoscerne il carattere. La realizzazione delle opere proposte non potrà certo svincolarsi dalla natura malagevole del sito.

dott. Ing. Andrea Fronk

PROGETTO DI RECUPERO PER FORTE BARBADIFIOR

Forte Barbadifior, originariamente battezzato dagli austriaci Blockhaus Peio, faceva parte dello sbarramento del Tonale-Rocchetta ed è stato costruito per sopperire alle lacune che lo schieramento difensivo offriva al nemico. Uno degli aspetti più significativi è certamente legato al tema degli inquadramenti visivi-strategici: partendo dai disegni originali di progetto austriaci, sono state analizzate le forme di rappresentazione dell’epoca e attualizzate con le moderne tecnologie digitali CAD e vettoriali.

Le geometrie dello stato originale e dello stato attuale sono state oggetto di una ricostruzione virtuale del modello del forte, che si è rivelato potente strumento di lettura dell’architettura nelle sue forme costruttive, funzionali e strutturali.

Il progetto propone la tutela della memoria storica del forte, esaltandone aspetti architettonici ora andati perduti (il ripristino dell’originaria linea di gronda, dei solai intermedi e della copertura); la rimozione dalle macerie che occupano gran parte degli ambienti ne permette la valorizzazione attraverso un loro ri-adattamento alle funzioni di bivacco alpino, ospitando un suggestivo scenario per gli amanti della montagna.

I nuovi elementi da posizionare all’interno del forte sono stati progettati secondo caratteri di reversibilità e indipendenza dalle murature esistenti, in modo da garantirne un’immediata riconoscibilità e non gravare sulle strutture esistenti; in particolare, il corpo bivacco è stato pensato con l’impiego di pannelli prefabbricati in legno (X-lam), mentre le restanti parti d’intervento prevedono l’impiego di strutture in carpenteria leggera.


organizzazione: ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI Onlus - Sezione TRENTINO ALTO-ADIGE