Presepi di carta. Sacre figurine a ritaglio dal Settecento alla prima metà del Novecento

Mostra

Dopo il successo dello scorso anno (7.000 visitatori in poco più di due mesi!) il Museo Diocesano Tridentino ha deciso di organizzare una seconda edizione della mostra sui “Presepi di carta”. Si tratta di presepi poveri, destinati alla fruizione privata, generalmente presentati al pubblico e messi in vendita nell’ambito delle fiere cittadine dai medesimi fabbricanti di scatole ottiche. Venivano realizzati utilizzando fogli sui quali erano state disegnate, ma più spesso incise su legno e rame, oppure stampate e più tardi litografate, figurine, animali, architetture, alberi da ritagliare, colorare a mano, a pennello o à pochoir (a tampone), e successivamente applicare su cartoncino con colla a base di farina. Alle sagome così realizzate veniva infine fornita una base, in modo tale che potessero reggersi in piedi. Personaggi e scenografie, talvolta arricchiti da applicazioni in stoffa e metallo, venivano solitamente allineati, su piani sfalsati e in prospettiva, sopra i mobili di casa, spesso nel cosiddetto “angolo del crocifisso” delle Stuben tirolesi. Nato in alternativa al presepe scultoreo, il presepe di carta finì per fornire una versione bidimensionale delle figurine intagliate a tutto tondo. Realizzato partendo da un supporto “povero”, ebbe il merito di diffondere questa tradizione anche nelle case più umili, tra quanti non avrebbero avuto la possibilità di acquistare statuine scolpite. La novità più rilevante dell’edizione 2003 è data dalla presenza di alcuni fogli di presepi a ritaglio ancora integri, e quindi particolarmente rari, concessi in prestito da collezionisti privati. Questi fogli, incisi e colorati a mano, furono realizzati tra 700 e 800 presso importanti stampatori milanesi: Giovanni Angiolini, Cesare Battioli, Pietro, Giuseppe e Antonio Vallardi. Non mancano esemplari provenienti da stampatori di area tedesca, dove presepi di questo tipo ebbero ampia diffusione: vengono esposti infatti fogli di Peter Wolffe di Norimberga e di Albrecht Schmidt di Augsburg. Un particolarissimo presepe di carta miniaturizzato, montato entro una scatola lignea, realizzato a Salisburgo intorno al 1820, costituisce uno dei pezzi più importanti della mostra. L’abbazia di Muri Gries di Bolzano ha prestato inoltre un presepe di carta databile alla metà del XIX secolo, completo di scenografie, proveniente dal monastero di Sabbiona. La mostra presenta inoltre una serie di figurine colorate, già ritagliate e quindi utilizzate in passato presso private abitazioni, e alcuni “presepi a esplosione” concessi in prestito dal Museo Diocesano di Bressanone: fanno parte di una straordinaria collezione di presepi di carta che consta di ben 840 esemplari. La raccolta, riunita dal dott. Engelhart di Monaco, fu donata nel 1989 al museo brissinese anche in considerazione della tradizione insigne che la città altoatesina può vantare in questo specifico settore. Infine vengono esposti anche tre diorami (dal greco δια-οραω = guardo attraverso) di Martin Engelbrecht (1684-1756), titolare di una famosa tipografia di Augsburg, raffiguranti scene della vita di Cristo, spesso accomunate ai classici presepi. Il diorama teatrale consisteva in un modellino di carta, composto da più elementi traforati e vivacemente colorati, montati all’interno di una scatola ottica, sigillata su tutti i lati. Avvicinando l’occhio ad un foro, talvolta munito di lente, la scena acquistava tridimensionalità, suscitando nell’osservatore stupore e meraviglia. Il diorama mostra l’evidente legame con gli apparati effimeri e con le scenografie teatrali: infatti i presepi di carta potevano essere inseriti entro scatole di legno, assumendo così la fisionomia di teatrini di piccolo formato, particolarmente suggestivi e accattivanti. Dal 22 novembre 2003 al 25 gennaio 2004 Orario: 9.30/12.30 14.00/17.30 Chiuso il martedì

Percorsi guidati il sabato e la domenica alle ore 15.00