Prima che te lo dicano gli altri
Marino Magliani - romanziere, poeta, traduttore impeccabile - nato a Dolcedo in Liguria, vive da anni sulla costa olandese in una sorta di autoesilio da un’Italia che sente poco sua.
È un irregolare della letteratura e noi siamo fieri di averlo già ospitato: quando venne a trovarci per presentare ‘Sudeste’, il capolavoro dell’argentino Haroldo Conti di cui ha curato la traduzione, molti lettori ci pregarono di farlo tornare non appena avessimo trovato un’occasione.
‘Prima che te lo dicano gli altri’ (Casa Editrice Chiarelettere), vincitore del Premio Selezione Bancarella 2019, è un romanzo che si snoda tra una Liguria di frontiera in cui il mare si vede per sbaglio e l’Argentina della dittatura militare.
Una storia di formazione nella quale nessuno sconto viene fatto alla nostra storia recente, sferzata attraverso una lingua unica.
Prima di essere un cacciatore ed un bracconiere e agricoltore con la passione dell’innesto, Leo Vialetti è stato un bambino nell’Italia del boom: la sua è una Liguria che non t’aspetti in cui il mare si vede per sbaglio.
In un’estate che sarà decisiva per la sua vita, l’unico adulto che sembra volersi prender cura di lui è uno straniero, un argentino che gli da ripetizioni e gli insegna ad amare la terra.
Quella amicizia avrà ripercussioni importanti per Leo, al punto da spingerlo un giorno a partire per l’Argentina per capire dove era finita la persona più importante della sua vita.
L’autore a latere dell’incontro ci parlerà anche di un libro che ha appena tradotto per i tipi di Arkadia Editore, ‘Il postino di Mozzi’ di Fernando Guglielmo Castanar.