Processo alle streghe

La rievocazione storica proposta ogni anno nei primi giorni di gennaio, trova i suoi scenari naturali nel centro storico di Cavalese.
Prendendo spunto dai verbali originali conservati in valle, ripropone le storie e le suggestioni dei processi per stregoneria che si sono svolti in Val di Fiemme all'alba del '500. Il corteo, composto da oltre cento fra personaggi e comparse, tutti rigorosamente nei costumi dell’epoca, parte dal bel palazzo della Magnifica Comunità alla volta del Banco de la Resòn, al centro del suggestivo Parco della Pieve: il luogo dove, nei secoli, si sono svolti i processi di una comunità di fatto che, in virtù della sua fierezza e del suo potere economico, ha mantenuto fino al secolo scorso una sua speciale autonomia, con potere giudiziario e facoltà di "battere moneta".

Chiunque si trovi in Val di Fiemme durante il periodo natalizio non può assolutamente perdere uno degli appuntamenti più attesi dell'inverno: il processo alle Streghe. Si tratta di una suggestiva rappresentazione storica di uno sconcertante episodio avvenuto a Cavalese all’inizio del 500, riproposto da un apposito comitato per le rievocazioni, che mette in scena ogni anno un tragico processo contro alcune sventurate accusate di stregoneria. L'episodio viene ripercorso nel minimo dettaglio, con costumi e dialoghi tipici di quel tempo, decine di figuranti che assistono all'uscita delle "streghe" dalle carceri, all'interrogatorio e infine alla sentenza di morte sul rogo.
La rievocazione segue scrupolosamente gli annali dell'epoca e ripropone l'avvenimento con grande fedeltà. L'antefatto è rappresentato da una serie di calamità naturali, incendi e alluvioni che colpirono la valle all'inizio del '500 e portarono i residenti a credere di essere vittime di un maleficio: la superstizione dominante del tempo fece il resto e portò ad identificare, praticamente in ogni villaggio, delle responsabili delle catastrofi, che vennero accusate di stregoneria e incarcerate.
Un gruppo di queste sventurate fu sottoposto a torture e sevizie fino a quando confessarono le loro colpe. Le "streghe" che non morirono per le torture furono processate e condannate al rogo, sentenza che fu comminata al Doss del Rizzol nel 1505.
Proprio il processo rappresenta il fulcro dominante della rievocazione, inscenata a Cavalese all'inizio di gennaio. Una serie di botta e risposta tra giudici e streghe, porta alla condanna definitiva delle sventurate, attraverso la classica votazione di tradizione fiemmese, con l'introduzione di biglie nell'incavo del Banco de la Reson, il tribunale della Magnifica Comunità di Fiemme. L'episodio rispecchia il clima di paura e superstizione caratteristico dei tempi (bisognerà attendere fino alla Controriforma per superare i tragici processi alle streghe) ed offre un'interessante opportunità di scoprire uno dei capitoli più oscuri della storia di questa vallata.