Propheta in patria

Mostra

A cura dell’Archivio del '900
Propheta in patria
Cavellini 1914 - 2014

In contemporanea alle commemorazioni della Prima guerra mondiale, ricorre un altro centenario che il Mart di Rovereto è orgoglioso di celebrare. Sono trascorsi infatti cento anni dalla nascita di Guglielmo Achille Cavellini (1914-1990), uno dei massimi protagonisti della mail-art internazionale.

Un centenario tutt’'altro che comune: gran parte dell'’attività dell’'artista è infatti ironicamente incentrata proprio sulle celebrazioni che, a suo dire, i più pregevoli musei del mondo gli avrebbero dedicato nel 2014, per celebrare i cento anni dalla sua nascita.
Il centenario cavelliniano non è che la tappa finale di un processo iniziato dall’'artista stesso nel 1971, quando avviò con una serie di opere la propria meticolosa “autostoricizzazione”, che per molti versi sembra echeggiare il manifesto di Fortunato Depero “Necessità di auto-réclame”.
 
Da allora, fino alla morte, Cavellini ha celebrato con ogni mezzo la propria figura, coinvolgendo in tale opera artisti del calibro di Andy Warhol, stampando e diffondendo a proprie spese, in tutto al mondo, libri d'’artista, proclami, adesivi, cartoline e perfino francobolli, tutti celebranti la sua figura; ricorrendo in molti casi al plagio, sempre ironico, come nelle finte pagine-supplemento all'’Enciclopedia Universale.
Il Mart, da sempre attento ai fermenti più creativi delle neoavanguardie artistiche del secondo Novecento, raccoglie il guanto di sfida lanciato da Cavellini oltre 40 anni fa con una mostra curata dall’'Archivio del ‘900 del Mart, il principale centro di ricerca nazionale sul Futurismo e le neoavanguardie verbo-visuali, in collaborazione con l’'Archivio Cavellini di Brescia.
Il percorso presenta l'’intero ciclo di sedici grandi opere realizzate nel 1971, in cui Cavellini immagina i manifesti di altrettanti musei internazionali dedicati ovviamente alle mostre per il centenario cavelliniano; sono inoltre presenti in mostra anche le due grandi colonne su cui l’'artista ha vergato la propria immaginifica autobiografia, in seguito scritta anche su abiti, tele e perfino sul corpo di modelle e modelli.

Accanto alle opere dell’'artista bresciano, saranno esposti alcuni suoi ritratti eseguiti da Renato Birolli, Mario Ceroli e Andy Warhol, che oltre a celebrare la figura di Cavellini documentano al contempo i suoi intensi sodalizi artistici.
La mostra presenta anche molti libri d’'artista realizzati da Cavellini, così come i francobolli autoprodotti che lo celebrano paragonandolo ai più importanti artisti della storia, le operazioni Andata - ritorno che tanto hanno segnato la storia della mail-art, i proclami a politici e dittatori di ogni tempo perché salvaguardino la sua opera dalle guerre, gli adesivi auto promozionali, fino ai supplementi alle pagine dell’'Enciclopedia Universale, stampati in più lingue e diffusi in migliaia di copie.
In concomitanza con la mostra Daniele Metilli, wikipediano in residenza al Mart, ha effettuato un significativo ampliamento della pagina su Wikipedia (italiano e inglese) dedicata all'’artista, che sarà online a partire dall’'11 settembre in occasione del centenario della nascita di Cavellini.

Guglielmo Achille Cavellini (Brescia, 1914 – 1990) noto anche come GAC è stato un artista e collezionista d'arte italiano, tra i maggiori esponenti della mail art. Dopo una prima fase Astrattista, dal 1946 al 1958 è tra i maggiori collezionisti dell’'astrattismo contemporaneo italiano, instaurando rapporti di amicizia con molti artisti, fra i quali Andy Warhol, Mimmo Rotella, Renato Birolli e Mario Ceroli. Questa sua esperienza di collezionista e divulgatore dell'arte astratta in Italia, avrà il suo apice con la celebre mostra Pittori moderni della collezione Cavellini, allestita alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma nel 1957. Dai primi anni ’60 riprende la sua attività artistica di stampo dadaista, con opere legate alla citazione dei grandi maestri del XX secolo, al recupero-riciclo di oggetti e con una vasta attività di arte postale (mail-art), atipica forma d'arte contemporanea di cui diviene in poco tempo tra i più autorevoli esponenti italiani. Nel 1971 conia il termine “autostoricizzazione” attraverso il quale inizia un'’operazione di comunicazione internazionale attorno al Sistema dell’'arte producendo lavori in cui esalta la trasformazione dell’'artista attraverso l'autopromozione. Le sue "mostre a domicilio" furono una specie di vessillo per tanti giovani artisti con cui ebbe un fitto scambio di arte postale, tanto da creare uno degli archivi-museo tra i più cospicui ed interessanti di questo tipo di opere provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1976 viene selezionato dalla Commissione presieduta da Carlo Ripa di Meana per partecipare alla Biennale di Venezia, ma declina l'invito perché in disaccordo con le modalità di svolgimento della rassegna. Nel 1978 nomina quale suo "ambasciatore" Fausto Paci, che tutt'oggi esercita il mandato, divulgando l'opera e la poetica dell'artista e favorendone gli studi e l'approfondimento critico


organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto