Quando i muri crollano: il 1989

Convegno

Prosegue il ciclo di incontri “Momenti di storia Mitteleuropea”.
Mercoledi 30 marzo 2011, alle ore 17,30, a Trento, nella Sala Manzoni della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza l’incontro-dibattito Quando i muri crollano: il 1989. Interviene Fernando Orlandi. Introduce Piero Sinattii.

Il 1989 è un anno straordinario nella storia del Novecento. È l’anno in cui cade il Muro di Berlino e termina la Guerra Fredda.
Grandi cambiamenti sono in corso nell’Unione Sovietica di Mikhail Gorbachev, che inizia a essere percorsa da molte tensioni e agitata dai fermenti nazionalistici.
A metà gennaio a Praga si commemora il suicidio di Jan Palach. Centinaia di dimostranti sono arrestati, e fra loro Vaclav Havel. Nessuno può immaginare che meno di dodici mesi sarà il presidente della Cecoslovacchia.
Un mese dopo è completato il ritiro dell’esercito sovietico dall’Afghanistan. In aprile in Polonia il dialogo fra potere e opposizione porta al riconoscimento di Solidarnosc, mentre negli stessi giorni gli studenti cinesi iniziano a manifestare in Piazza Tian’anmen. Il 4 giugno scatta la repressione ordinata dal Partito comunista cinese e il sangue scorre nella capitale cinese.
La brutale repressione cinese nasconde la sconfitta del partito comunista nelle elezioni polacche.
Alla fine di agosto, a Varsavia si forma un governo il cui primo ministro è un esponente di Solidarnosc. Qualche settimana dopo l’Ungheria apre la frontiera con l’Austria: è il primo varco nella cortina di ferro. Gli ungheresi lasciano pasare chi fugge dalla Germania orientale. Un paio di mesi dopo, il 9 novembre, è il Muro di Berlino che crolla, il principale simbolo della divisione in due dell’Europa. Pochi giorni dopo in Cecoslovacchia ha luogo la Rivoluzione di Velluto.
Un paese dopo l’altro, come le tessere di un domino, implode il sistema comunista nell’Europa centro-orientale. Alla fine un sussulto di violenza in Romania, dove Nicolae Ceausescu e la moglie Elena vengono giustiziati.
L’anno si chiude con Václav Havel presidente della Cecoslovacchia.

Queste sono solo alcune delle tappe di un anno straordinario che ha cambiato in modo decisivo la faccia del nostro continente. Discute di queste vicende Fernando Orlandi nell’incontro di mercoledì 30 marzo, organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale.


organizzazione: Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale