Quartetto '42

Musica

Nel 1942 il tango argentino vive un momento di grande successo: Buenos Aires pullula di vitalità, Carlos
Gardel è morto da sette anni, ma lo scenario tanguero si è tutt’altro che atrofizzato. Astor Piazzolla, tornato in Argentina, lega al suo nome le sorti del Nuevo Tango. A quegli anni di grande impulso musicale dedica il suo nome il Quartetto ’42, di scena il 20 luglio. Olivier Manoury (bandoneon), Stefano Zanchetta (violino), Stefano Bianchini (contrabbasso) e Maurizio Dini Ciacci (pianoforte) proporranno al pubblico un programma interamente dedicato al mondo del tango argentino: dopo l’omaggio di rito alla celebre “Cumparsita”, un piccolo assaggio dell’elegante Osvaldo Pugliese con “La Yumba”, oltre a una composizione originale di Dini Ciacci. Ma il ruolo di protagonista è tutto per la musica di Astor Piazzolla, del quale verranno eseguiti alcuni brani tra i più noti: da “Oblivion” a “Milonga del Angel”.

Il Quartetto ’42 unisce musicisti al di qua e al di là del confine francese:
Olivier Manoury - liutaio e restauratore - ha scritto musiche per cinema e teatro, collaborando con vari artisti, da Maurice Bejart a Dee Dee Bridgewater.
Stefano Zanchetta, veneziano, è attualmente primo violino dell’Orchestra d’archi italiana di Mario Brunello.
Stefano Bianchini, diplomato a Trento, ha al suo attivo numerose incisioni, anche di prime esecuzioni e di sperimentazioni fra il genere classico e il jazz.
Maurizio Dini Ciacci, diplomato in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, ha collaborato con artisti come Holliger e Canino ed ha recentemente tenuto masterclass con l’orchestra sinfonica del Conservatorio Superiore di Musica di Parigi.

In programma musiche di O. Pugliese, G. Matos Rodriguez, M. Dini Ciacci, A. Piazzolla

L’accesso al castello è possibile a piedi o utilizzando la navetta, con partenza da Trento (max 29 posti) in Piazza Garzetti (ore 19). Fermate previste a Ton e Castel Thun. Da Trento è necessario prenotare la navetta.
Per i concerti non è necessaria la prenotazione. Si accederà al concerto fino all'esaurimento dei posti disponibili.

Donne, cavalieri, armi e amori: se c’è uno scenario ideale per respirare l’atmosfera cavalleresca, è proprio quello dell’antica dimora della nobile famiglia trentina dei Thun, che lo abitarono già dal XIII secolo. Arroccato in una posizione panoramica, ammantato tra mura, bastioni e una potente architettura difensiva, il Castello di Thun - acquistato dalla Provincia Autonoma di Trento nel 1992 - offre le suggestioni e la solennità necessarie per indurre i suoi ospiti ad aspettarsi di incontrare qualche cavaliere in armi tra le prospettive sorprendenti della sua struttura.
Sin dalla fine del Medioevo la potente casata dei Thun aveva conquistato enormi domini nelle valli del Noce: l’imponente maniero, che sembra vegliare sugli orizzonti che si aprono di fronte al paese di Vigo di Ton, è la testimonianza del ruolo assunto dalla famiglia nel corso dei secoli.
L’assetto attuale del Castello di Thun, pur affondando le sue radici nel Medioevo, risale però al Cinquecento, quando fortificazioni, torri, mura, cammino di ronda e fossato vennero modificati in una logica continua. Cinquecentesca è anche la potente Porta Spagnola, che immette al ponte levatoio del Castello. Di qui, il primo cortile elegantemente ornato di colonne permette l’accesso al Palazzo Baronale, sintesi delle manipolazioni che intercorsero nei secoli sulla struttura: tre torri di origine medievale si sposano con una loggia di chiaro gusto rinascimentale e con una fuga di stanze di ampio respiro. I ricchi arredi originali sono ancora conservati tra sale e saloni, dove è anche possibile ammirare la ricca raccolta di dipinti della famiglia Thun. Ancora rinascimentale è la stanza del Vescovo, forse la più pregevole del complesso: una sorta di sancta sanctorum mirabilmente decorato con un rivestimento in legno di
cirmolo che copre tutte le pareti, compreso il soffitto a cassettoni.
Tra gli altri gioielli del Castello acquisiti dalla Provincia di Trento spicca anche la ricchissima biblioteca, sulla quale si stanno concentrando gli sforzi di catalogazione e restauro.


organizzazione: P.A.T. Assessorato alla Cultura Servizio Attività Culturali, Museo Castello del Buonconsiglio - Hanno collaborato: Comune di Vigo di Ton, Pro Loco di Vigo di Ton