Quel freddissimo inverno

Convegno

Pierangelo Giovanetti e Ida Boni dialogano sull'ultimo romanzo dell'autrice (ed. Egon, 2009)

…lei si ritrovava lì, in quella che era stata la vecchia, misteriosa soffitta…ma gli altri, tutti gli altri, dove erano? Dove erano scomparsi? Da quale forza, da quale buio erano stati risucchiati?

Una valle isolata, un piccolo lago dalle acque cangianti circondato da montagne e boschi che arrivano sino a sfiorarne le rive, una vecchia casa da tutti molto amata e più tardi oggetto di contestazioni, ripetuti litigi, dolorose separazioni. E insieme a tutto questo il trascorrere delle stagioni, in particolare dell’inverno: un gelido, lunghissimo quasi interminabile inverno che è quello tra il 1944 e il 1945, nel corso dell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale che coincide al tempo stesso con un primo affacciarsi di identità da parte di Vera, poco più che una bambina. Quando la famiglia, ancora integra e unita, riparata quasi al completo in quella casa, che da sempre era stata considerata la casa delle vacanze, per sfuggire agli ultimi durissimi mesi di guerra, approda davanti al lastrone compatto di ghiaccio costituito dal lago, in una vallata e in un villaggio semisommersi dalla neve.
Una realtà unicamente fatta di mamme e bambini, dei fatti di ogni giorno, dei lontani echi della guerra che si fanno sempre più insistenti e prossimi ma anche di giochi, di momenti di distensione e di nuove paure legate all’avventura del crescere.
Presa di coscienza, riemersione di spezzoni, sequenze di vita, un qualcosa di segreto che tende a prendere forma, diventare esplicito e chiarirsi a se stesso, in continuo bilico tra realtà e fantasia; con la memoria che, con la precisione di un metronomo, non smette di muoversi tra presente e passato alla ricerca di una specie di approdo.

Ida Boni è nata sul lago di Garda. In tempi diversi ha scritto su riviste e quotidiani italiani e stranieri. Collabora da anni con i servizi culturali della Radio Svizzera di lingua italiana e le sue recensioni appaiono con regolarità sulle pagine de L’Arena di Verona, Brescia Oggi e Il giornale di Vicenza.
Ha pubblicato Modo Lidio (premio Romena ’87, finalista premio Maria Cristina ‘88), Senza lasciare traccia, Tre Donne (finalista premio Pen Club ‘98), Alla ricerca di Joyce (Premio Salerno, Premio Montale), Ma è sempre più tardi (premio Torre di Castruccio)

L’incontro è promosso dalla Biblioteca della Valle di Ledro.