Quel matto di Leonardo
Dicastelincastello
Una nuova avventura con gli attori del gruppo Lupus in fabula alla scoperta del genio rinascimentale di Leonardo. Non solo inventore di straordinarie macchine, ma anche narratore di racconti e favole.
Si rivolge prevalentemente al pubblico dei bambini il prossimo appuntamento con la rassegna estiva «dicastelincastello», promossa dal Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento e curata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con Museo Castello del Buonconsiglio e Coordinamento Teatrale Trentino.
Gli spettacoli teatrali e i laboratori creativi di questa edizione 2014 fanno riferimento a quella fioritura artistica e culturale senza precedenti che il Rinascimento seppe generare nell'Europa del Cinquecento, ponendo un particolare accento sulle conquiste e le scoperte compiute nel campo della scienza. Di qui l'omaggio al genio di Leonardo da Vinci che sarà reso nel pomeriggio di domenica 20 luglio a Castel Drena dal Gruppo teatrale Lupusinfabula.
Lo spettacolo si intitola «Quel matto di Leonardo» ed è stato scritto da Michele Pandini, che ne cura anche la regia, partendo da una premessa: «Il mondo ha sempre pensato che Leonardo fosse un cervello superiore, che venisse addirittura dal futuro, che fosse una personalità intricata. Ma la verità scrive Pandini è che Leonardo era un uomo semplice in un mondo di uomini complicati. Cosa cè di più semplice che affidarsi alla fantasia? Chiudi gli occhi e immagini quello che vuoi. Vuoi volare? Guarda gli uccelli e sogna che puoi fare come loro. Questo mondo si sta dimenticando delle cose semplici e belle. E un mondo in cui tutto sembra difficile e complicato e a volte non ci piace. Leonardo non faceva nulla di particolare, se non immaginare un mondo diverso.»
«Quel matto di Leonardo» sarà dunque semplicemente un viaggio che pubblico e attori faranno insieme, per inventare un mondo bellissimo, fatto di grandi cose. Perché, se dobbiamo sognare, è meglio farlo alla grande! Come ci spiega, nello spettacolo, lo stesso Leonardo: «Sono diventato un inventore perché mi piaceva sognare! Mi ritrovavo spesso a volare con la fantasia e allora mi sono detto: perché non inventare un aeroplano per volare sopra le nuvole, dove si nascondono i sogni? I sogni spesso sono timidi, non hanno fiducia in loro stessi e così non si realizzano da soli. Ho capito che il mondo aveva bisogno di qualcuno che liberasse i sogni dalle loro paure e così ho fatto la mia prima invenzione: ho inventato me stesso! Io sono Leonardo: eccentrico inventore di sogni impossibili, temerario sostenitore della fantasia, primo extraterrestre terrestre doc !»
La rappresentazione in programma domenica a Castel Drena vedrà in scena gli attori della Compagnia Lupusinfabula, nata allo scopo di promuovere il teatro nel mondo dei bambini. E' frutto di un'esperienza decennale maturata da un gruppo di amici che condividono la stessa passione, con un occhio di riguardo verso i piccoli spettatori che iniziano ad avvicinarsi al teatro pieni di meraviglia e stupore. Saranno in scena Daniela Bertelli, Loredana Venturelli, Nazarena Raoss e lo stesso Michele Pandini. Luca Dossi ha curato gli arrangiamenti musicali e Chiara Defant ha realizzato i costumi
In collaborazione con: Comune, Vigili del Fuoco volontari di Drena
Ingresso: acquisto diretto al Castello - intero 5,00; ridotto 3,00
In caso di pioggia lo spettacolo sarà rinviato
A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara
Info, prezzi e prevendite:
da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00
N° verde 800-013952 / 0461-213834
www.csc.tn.it
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CASTEL DRENA
Orari: da martedì a domenica
luglio e agosto 10.00 - 19.00
settembre 10.00 - 18.00
Ingresso: 3 euro
Drena - Via al Castello, 2
Tel. 0464 541220
www.comune.drena.tn.it
Castel Drena è nominato per la prima volta nelle fonti nel 1175, quando i Sejano lo vendettero ai dArco, vicini rivali. Edificata su di un aspro sperone roccioso, laustera struttura sorgeva in posizione strategica tra Castel Madruzzo, a nord, e il Castello di Arco, a sud. Al centro delle violente lotte tra le famiglie dei Sejano e dei dArco, per lungo tempo il castello subì alterne vicende politiche; i continui rovesci e colpi di mano che caratterizzarono la storia del castello ne suggeriscono la straordinaria importanza strategica. Solamente dal 1398 i dArco se ne impadronirono definitivamente; in quellepoca, tuttavia, erano ormai venute meno le esigenze militari proprie delletà feudale, perciò la rocca venne trasformata in casino di caccia signorile. Dato alle fiamme dalle truppe del generale Vendôme nel 1703, venne definitivamente abbandonato cadendo in rovina. Recentemente acquisito dal Comune di Drena e restaurato, il castello si presenta come un complesso dalle evidenti caratteristiche medievali, in cui il mastio rappresenta lelemento di maggior spicco. La torre, che raggiunge unaltezza di venticinque metri, è dotata di feritoie che rimarcano il carattere difensivo del castello; al suo interno la presenza di sedili ricavati nelle murature sottolinea come la stessa fosse abitata nei momenti di particolare pericolo. Il complesso castellare appare cinto da una cortina esterna, oltrepassata la quale ci si ritrova nel cortile su cui si affacciano vari edifici e stanze con funzioni residenziali.