Quello che non si deve dire
Andrea Romanello invita all'inaugurazione della mostra personale
"Quello che non si deve dire"
sabato 31 gennaio ore 17.00, Chalet Laghetto Madonna di Campiglio
seguirà cocktail
Presentazione di Alessandro Togni
Saranno presenti:
Franco Panizza, Assessore alla Cultura, Rapporti Europei e Cooperazione della Provincia Autonoma di Trento
Dario Trento, Docente di Storuia dell'Arte all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Carola Ferrari, Assessore alla Cultura di Pinzolo
Mauro Alberti, Sindaco di Bocenago
Alessandro Boroni, Assessore alla Cultura di Bocenago
Sara Beltrami, Assessore alla Cultura di Carisolo
La mostra nasce dallanalisi e dalla riflessione di alcuni provvedimenti legislativi dellattuale governo italiano.
A dispetto di ciò che potrebbe apparire, essa è apartitica. Non vuole, cioè, costituire un attacco ad una matrice politica, bensì offrirsi come strumento di attenzione su alcune leggi ed argomenti, analizzando le motivazioni che le hanno prodotte, nonché le conseguenze che esse portano con sé.
Lindagine vuol far riflettere in maniera diversa attraverso il linguaggio dellarte e della pittura.
Lobiettivo è riparare al troppo frequente disinteresse e alla disinformazione nei quali versa buon parte della popolazione italiana.
Lazione degli artisti doggi è troppo spesso legata ad una valenza esclusivamente estetica e ad un mondo dellarte che sovente è autoreferenziale agli eccessi. Con questa proposta tento di cambiare questo stato di cose.
Lo stesso Pablo Picasso nei suoi Scritti ci ricorda che la pittura non è fatta per decorare appartamenti [e come] ..lartista non è un imbecille che ha solo gli occhi se è un pittore [ma come] ..egli sia anche un uomo politico (Pablo Picasso, Scritti, SE Editore, Milano 1998, p. 52) .
Ho scelto uno dei linguaggi tradizionali dellarte: la pittura figurativa.
La mia pittura è un mix tra classico e moderno, riprendendo artisti del Rinascimento Maturo per arrivare ad altri più moderni come Helene Schjerfbeck o Francis Bacon, ma anche contemporanei come Jenny Saville.
Dal punto di vista formale, la scelta del bianco e nero vuole ricalcare la velocità e immediatezza della cronaca, ma nello stesso tempo rispecchia lesigenza di non abbellire col colore gli argomenti trattati.
I tagli hanno valenze molteplici: possono rappresentare lattacco ai vari personaggi-icona dellattuale politica nazionale, ma sono anche il tentativo di smontare delle personalità pubbliche per cercare di umanizzarle, facendole tornare allo stato di persone. Dunque la mia è una riflessione, attraverso lo strumento della pittura, sulla fragilità dei personaggi pubblici sottratti (forse) per un momento alla loro maschera teatrale.
Loperazione si distingue in due fasi:
- dei dipinti figurativi che mirano a produrre una oggettivazione piena delle varie tematiche trattate;
- dei disegni più liberi che puntano ad una sintesi maggiormente aperta.
La fonte dispirazione di partenza, per il lavoro dindagine politica e per la realizzazione della mostra, è stata Enzo Biagi e il suo libro Quello che non si doveva dire.
Andrea Romanello
Andrea Romanello nasce a Cles (TN) il 20 luglio 1975, si è laureato in Pittura allAccademia di Belle Arti di Brera di Milano nel 2008 e vive e lavora tra Milano e Bocenago (TN).
organizzazione: Centro Studi Judicaria - Comune di Pinzolo Assessorato alla Cultura e Biblioteche