Recensione su Philip Taaffe
«Nella prima personale in uno spazio pubblico italiano Philip Taaffe, presenta trenta opere, alcune di grandi dimensioni, realizzate dagli anni Ottanta a oggi. Lartista newyorkese utilizza diversi mezzi espressivi e sovrappone varie tecniche, dalla stampa serigrafica alla pittura a olio, dal collage alle mascherature, dal dripping allimpronta. Parte delle opere si ispira a Pier Andrea Mattioli, medico e botanico senese del Cinquecento vissuto nel palazzo che ospita la nuova sede della Galleria Civica di Trento
Botanico ed etologo appassionato si rivela lo stesso Taaffe, che raccoglie e riordina meticolosamente forme animali e vegetali creando erbari e inventari. La sua, però, non è una mera contemplazione della natura, bensì una ri-creazione basata sul confronto. Le figure biomorfe e stilizzate danno luogo a unastrazione nella quale ogni linea evoca un universo culturale, ogni curva allude a un immaginario emozionale ...»
Mariella Rossi
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