Reti lunghe. Gli ecomusei e l'Europa

Convegno

I presupposti
La prosperità e la qualità della vita dei territori dipende molto più dalla capacità di dare vita a fenomeni di sviluppo endogeni che dalla possibilità di agganciarsi, in funzione subordinata, ai grandi processi del mercato mondiale. Questa convinzione, fino a poco tempo fa patrimonio di pochi, è sempre più diffusa fra gli amministratori e le popolazioni delle regioni europee.
In questo quadro la creazione di solide e ramificate reti locali, ricche di capitale relazionale e sociale, come pure la valorizzazione del patrimonio culturale locale, assumono una importanza decisiva nel determinare le capacità competitive di un territorio e dunque le sue probabilità di successo anche, ma non solo, economico. La funzione decisiva che gli ecomusei possono assumere in questo contesto è sempre più evidente, sia come catalizzatori dei processi di costruzione delle reti di coesione sociale, in quanto sostenitori dell’identità locale, sia come promotori degli aspetti patrimoniali, in quanto detentori di un approccio di lettura e di comunicazione del valore del territorio finora rivelatasi come la più efficace.
Tuttavia non è solo nello spazio limitato di una valle o di un distretto che si decide il destino dello sviluppo locale. Anche l’importanza della costruzione delle cosiddette reti lunghe, quelle che mettono fra loro in comunicazione i diversi sistemi locali e ne favoriscono la cooperazione, sta assumendo una crescente importanza in questo scenario.
Che ruolo possono giocare gli ecomusei nella costruzione delle reti lunghe? Possono diventare un ponte fra le diverse esperienze di sviluppo sostenibile sperimentate in tante regioni europee?
È a partire da queste domande che un gruppo di ecomusei europei metteranno a confronto le proprie passate ed attuali esperienze ed insieme le proprie aspettative e progetti per il futuro.

Gli obiettivi
L’incontro ha un duplice scopo. Innanzitutto intende mettere fra loro in contatto diverse iniziative che potrebbero, fin da subito, iniziare progetti di cooperazione nel campo del patrimonio culturale.
Uno dei limiti emersi con maggiore frequenza nelle esperienze di cooperazione europea fino ad oggi è infatti la scarsa conoscenza reciproca. Il carattere spesso estemporaneo delle cordate che si realizzano per partecipare ai progetti comunitari, fa sì che il contenuto sia centrale e dunque motivante solo per il project leader e veda una partecipazione meno convinta degli altri partner oppure al contrario, che ogni partecipante conferisca una parte di progetto che rientra già nelle priorità di ognuno, costruendo in questo modo una iniziativa complessiva poco organica.
La maggiore conoscenza e, poco alla volta, la disponibilità di reti di relazioni meno episodiche potrebbe sicuramente avere un effetto positivo innanzitutto sulla qualità delle iniziative comuni.
Un secondo risultato è l’aspetto formativo dell’iniziativa. Confrontare le esperienze di partecipazione, riuscita o fallita, a iniziative comunitarie, è utile per apprenderne meglio le regole, i meccanismi, le opportunità. Ciò è tanto più vero a fronte dell’allargamento e delle modifiche del panorama che questo comporta.

La ricerca Ires
Per avere un quadro delle aspettative e potenzialità di cooperazione europea degli ecomusei italiani, ma anche per comprendere meglio gli eventuali nodi o difficoltà che incontrano, l’Ires sta sviluppando un’indagine attraverso un questionario inviato a tutti gli ecomusei italiani e una decina di colloqui approfonditi con i responsabili delle iniziative.
I risultati saranno disponibili in forma sintetica già prima dell’incontro e saranno presentati, come base per iniziare i lavori, all’inizio del workshop.

Persone e/o enti partecipanti
L’incontro, che per motivi di efficacia operativa è riservato ai soli invitati, vede la partecipazione di ecomusei italiani, polacchi, cechi, francesi, svedesi. L’iniziativa è organizzata dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Ires Piemonte e vi prendono parte 9 ecomusei italiani già operativi e 4 in itinere oltre a 3 ecomusei europei e altre istituzioni e singoli studiosi.
Ecomuseo del Vanoi
Ecomuseo della Valle del Chiese
Ecomuseo della Judicaria
Ecomuseo della Val di Pejo
Ecomuseo dell’Argentario
Ecomuseo del Lagorai
Ecomusei d’Anaunia
Ecomuseo delle Bonifiche di Argenta
Ecomuseo del Casentino
Ecomuseo dell’Argilla
Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite
Ecomuseo degli Aranceti di Milis
Ecomuseo delle Miniere in Val Germanasca
Ecomuseo Bergslagen (SW)
Ecomuseo di Lanckorona (PL)
Ecomuseo Rozmberk family-Five Petal Rose (CZ)
EPCE Polonia (PL)
EPCE Rep. Ceca (CZ)
Federazione ecomusei francesi (FR)
Provincia Autonoma di Trento
Ires Piemonte

Calendario delle attività
Le indicazioni di carattere logistico sono suscettibili di modifiche sulla base di motivi organizzativi; le indicazioni di contenuto e relative al programma scientifico sono suscettibili di modifiche sulla base dell’andamento dei lavori e delle volontà dei partecipanti.
5 maggio
arrivo a Trento
Ore 17.00: Visita della città oppure sistemazione a Sardagna
In serata: cena a Trento
Notte a Sardagna

6 maggio
Ore 9.00: lavoro in gruppo a Sardagna
presentazioni iniziali e obiettivi del workshop
Presentazione dei risultati della ricerca Ires su ecomusei ed Europa
Pausa caffè
Presentazione di esperienze e obiettivi degli ecomusei presenti
PRANZO (ore 13.00)
Ore 15.00: visita breve ecomuseo Argentarium (Monte Calisio)
Ore 17.45: partecipazione al filmfestival oppure visita città
Forum, discussione, domande
Notte a Sardagna

7 maggio
Ore 9.00: lavoro in gruppo a Sardagna
prime proposte di progetti
Forum, discussione, domande
Pausa caffè
Ore 12.00: da Sardagna all’eco-museo del Chiese
PRANZO (a Cimego, ore 13.30)
Ore 15.30: visita al sentiero etnografico del Rio Caino
Forum, discussione, domande
Notte a Sardagna

8 maggio
da Sardagna
a Trento
Forum, discussione, domande
Forum, discussione, domande
Pausa caffè
agenda per il prossimo futuro
PRANZO (ore 13.00)

Il pernottamento avverrà nella struttura di Sardagna, un edificio degli anni ’20, situato in posizione panoramica a 560 metri di quota, a 7 chilometri da Trento e raggiungibile anche con cabinovia. La dislocazione, oltre ad essere particolarmente suggestiva e panoramica, garantisce la massima tranquillità.
Maggiori dettagli sulla struttura sono accessibili all’indirizzo: www.operauni.tn.it/strutture/panorama.htm
Le riunioni avverranno per la maggior parte presso il centro congressi Panorama di Sardagna o negli ecomusei visitati, in modo da permettere ai partecipanti spostamenti più facili e autonomi nel centro storico.

Spostamenti sul territorio
• Il primo dei due sopraluoghi negli ecomusei sarà di breve durata (circa mezza giornata) e porterà i partecipanti al Monte Calisio, dove è in corso la costituzione di un ecomuseo (Argentarium) dove sono visitabili emergenze di archeologia militare (Grande Guerra) e mineraria (antiche miniere di argento, cave di pietra).
L’area dista circa 12 km da Sardagna e circa 5 dal centro di Trento.
• Il secondo sopraluogo, all’Ecomuseo delle Valli del Chiese “Porta del Trentino”, avrà anche la durata di mezza giornata, dalla tarda mattinata alla sera, e permetterà una visita vieppiù approfondita al sentiero etnografico del Rio Caino.
Anche in questo caso metà giornata sarà comunque dedicata a lavori di di-scussione e confronto, ma nelle strut-ture messe a disposizione dall’ecomuseo, una struttura già operativa da qualche anno.


organizzazione: Provincia Autonoma di Trento - Ires Piemonte