Retrospettiva di disegni e dipinti di Emilio Molo

Mostra

In ricordo del violinista e pittore roveretano Emilio Molo, tragicamente scomparso a Trieste nel dicembre scorso, il Comune di Rovereto - Assessorato alla Cultura e l'Associazione Mozart Italia - Mozart Boys&Girls hanno organizzato un concerto e una mostra.
I due eventi avranno luogo a Rovereto-Borgo Sacco, sabato 31 marzo:
Chiesetta S. Nicolò (piazza Filzi), ore 18.00: inaugurazione della MOSTRA (curata dal prof. Mario Cossali e che rimarrà aperta per 10 giorni in orario pomeridiano)
Chiesa di San Giovanni Battista, ore 20.30: CONCERTO della Mozart B&G Orchestra >> diretta dal M° Italo Rizzi

Retrospettiva di disegni e dipinti di Emilio Molo
Dall’adolescenza alla maturità
A cura di Mario Cossali

Emilio Molo nasce a Rovereto il 7 luglio 1922 da Lina Ognibeni e da Dante Molo e muore tragicamente a Trieste il 15 dicembre 2011. Lo ricordiamo con la musica e con la pittura, sicuri di interpretare il suo sogno di intrecciare le arti per la felicità degli uomini. Emilio Molo comincia i suoi studi musicali presso la Civica Scuola Musicale di Rovereto con il prof. Valentino Marlettini. Di lui conserverà sempre un ricordo vivissimo, affettuoso e riconoscente, lo ritrarrà più volte in efficaci disegni a carboncino. Poi con il prof. Gioconda De Vito e con il M° Mario Corti a Roma al Conservatorio di musica della gioventù, dove viene ammesso per aver meritato una importante borsa di studio. Oltre a violino studia anche composizione. Deve interrompere gli studi per il richiamo alle armi (1942). Si diploma in violino al Conservatorio di Milano nell’autunno del 1945, come privatista.Vince una borsa di studio che gli consente di perfezionarsi in violino con il M° Arrigo Serato all’Accademia Chigiana di Siena (1946). Nell’ottobre 1948 vince, con lode, un concorso di violino bandito dal Circolo del Mosaico di Torino. In seguito al concorso viene assunto come violino di spalla dei secondi per la Stagione primaverile 1950 promossa dall’Ente Autonomo Lirica e Concerti di Torino. Nella stagione 1949-1950 viene chiamato a collaborare come primo violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Nel luglio 1950 vince un concorso bandito dall’Ente Autonomo del Teatro alla Scala di Milano. In seguito al concorso viene assunto come secondo violino di spalla per una tournèe in Inghilterra dell’orchestra del Teatro alla Scala. Con il Teatro alla Scala collabora anche negli anni successivi. Vinto il concorso, viene assunto come primo violino nel 1950 dell’Orchestra della Rai, dove lavora per 27 anni. Lascia l’orchestra della Rai di Milano nel 1977, dopo 27 anni di lavoro, e ritorna a Rovereto (la sua mamma, ammalata, desiderava tornare nella sua città, e dopo pochi mesi dal trasferimento muore). Al 1948 risalgono le sue prime incisioni radiofoniche per la RAI: per ben tre volte come solista, una con quintetto per archi e clarinetto, una in quintetto d’archi con i docenti del Conservatorio “Verdi”. Successivamente le incisioni per la RAI, con l’orchestra della RAI di Milano, sono numerosissime. La sua attività concertistica inizia da giovanissimo, dapprima in duo con il fratello Ivan, violinista, e con amici roveretani (oltre al fratello, i violinisti Letizia Vesely, Mario Proffer; il violoncellista Aldo Cavaliere; i pianisti Luciano Todeschi, Bruno Meneghelli, Livio Sommadossi).

Successivamente, nel corso della vita, ha tenuto moltissimi concerti in tutta Italia in duo con i pianisti Alessandro Esposito, Enrico De Gasperi, Olga Gorgazzini, Bruno Mezzena, Bruno Canino, Dario Candioli, Nicola Sfredda, Marvi Zanoni, e in trio con Dario Candioli-pianoforte e Athos Ciech-clarinetto. Molto importante l’attività che ha svolto come primo violino di prestigiosi ensemble: il QUARTETTO DI MILANO (Gino Casolati, pianoforte; Emilio Molo, violino; Mario Vianello, viola; Oreste Orsini, violoncello). Costituitosi nel 1951 ha tenuto una ricca attività concertistica in tutta Italia, anche per la Rai; l’ORCHESTRA DA CAMERA diretta da Michelangelo Abbado. Oltre che 1° violino di spalla, Emilio Molo suona spesso anche come violino solista. In una decina di anni di attività lunghe e acclamate tournées in Spagna, Portogallo e in tutta Italia; gli ISTRUMENTISTI DI MILANO (Angelicum), fondati nel 1963 e diretti da Bruno Martinotti, con Emilio Molo primo violino di spalla, attivi e apprezzati in tutta Europa; il COMPLESSO STRUMENTALE ITALIANO, fondato nel 1956 da Cesare Ferraresi, direttore e solista, che ha raccolto intorno a sé un gruppo di eccellenti strumentisti, tra i quali appunto Emilio Molo, 1° violino di spalla e in alcune occasioni anche solista. Ha svolto intensa attività radiofonica e televisiva, e ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha collaborato con grandissimi solisti, quali: Clara Haskill, Pierre Fournier, Nikita Magaloff, Gerard Souzay, Alexis Weissenberg... Per tutta la vita con la musica coltiva la pittura, facendo di quest’ultima l’occasione per un diario intimo degli sguardi, degli affetti, dei desideri e delle nostalgie. Facendo comunque sul serio, come con la musica, perché frequenta i corsi dell’Accademia di Brera a Milano e alla fine degli anni Cinquanta segue dei corsi tenuti dal maestro Carlo Carrà. Il curriculum è breve (1965 - Mostra personale presso la Sala del Circolo SAT, Rovereto; 1969 - Concorso Nazionale Tavolettisti indetto dal Circolo Roveretano Galleria d’arte,vince il primo premio; 1969 - Partecipa alla Collettiva d’autunno del Circolo Roveretano Galleria d’arte; 1972 - Partecipa alla Collettiva dei pittori RAI di Milano presso la Galleria d’arte La Ripa; 1973 - Concorso Nazionale Circolo Roveretano Galleria d’arte, vince il primo premio; 1993 - Mostra Personale a Palazzo Alberti, Rovereto) e non da certamente conto del peso che la pittura oltre alla musica ha avuto nel corso di tutta una vita, fin dall’infanzia e dall’adolescenza, periodo al quale risalgono molti disegni di straordinaria fattura. Proprio questi disegni offrono lo spunto per sottolineare la qualità istintiva del segno, la finezza della composizione e l’incredibile maturità del linguaggio, per certi aspetti superiore a quello degli anni successivi. Disegno per Emilio Molo vuol dire essenzialmente ritratto e ritratto significa studio e indagine del carattere del soggetto umano rappresentato. In questa mostra in memoriam abbiamo voluto esporre un nutrito gruppo di disegni proprio per rimarcare la naturalità e l’efficacia poetica delle scelte creative di Emilio Molo e in questa prospettiva abbiamo scelto un nutrito numero di opere ad olio, coerenti con la carica emotiva degli inizi, anche se frutto di una diversa consapevolezza dei mezzi e delle tecniche. Se volessimo in qualche modo definire la pittura di Emilio Molo dovremmo parlare di un personalissimo espressionismo, nel quale il colore non violenta più di tanto la traccia del segno e pur arricchendola con abbondanza la segue con una fedeltà suche è lirica e non realistica, attenta ai sussurri e financo ai tumulti del cuore prima ancora che agli avvertimenti dello sguardo.


organizzazione: Comune di Rovereto Assessorato alla Cultura - Associazione Mozart Italia