Ri-esistere. Fuori e dentro il paese
Ri-esistere culturalmente, politicamente, produttivamente: esempi, modelli e buone pratiche per la vita sociale dei piccoli paesi
Un artista a tutto tondo come Andrea Cresti, regista del Teatro Povero di Monticchiello, la realtà di teatro partecipato più importante d'Italia (giunta quest’anno alle 51esima edizione); una storica come Olga Massari, curatrice dell'ultima edizione di un libro fondamentale per la storia dell'emigrazione italiana in Belgio; l'ideatore di una micro-fattoria capace di sostenersi grazie a principi di autosufficienza e resilienza come Marcello Bianchi.
Cosa unisce i tre ospiti e le loro esperienze artistiche e professionali dentro al primo aperitivo con l'autore del festival Contavalle? Più che una resistenza una ri-esistenza. Quella che i loro progetti, in tempi e ambiti diversi, hanno donato o provano a donare a individui, territori, comunità, paesi.
Ri-esistere culturalmente significa tenere vivo lo spirito peculiare di un intero paese grazie agli strumenti dell'auto-dramma, come è riuscito a fare il Teatro Povero nei suoi meravigliosi 51 anni di attività.
Ri-esistere politicamente come persone e reti di associazioni è quello che gli antifascisti italiani (e trentini) in Belgio riuscirono a fare contro un regime che li espulse, per ridare un senso a un'esistenza che si voleva cancellare. (“La partecipazione degli emigrati italiani alla Resistenza belga”, ANPI-BELGIQUE, 2017).
Ri-esistere produttivamente, è ciò che una piccola fattoria riesce a fare quotidianamente in alta val di Cembra, creando un ecosistema agricolo in grado di auto-sostenersi e provando a farsi esempio.
Tommaso Pasquini suggerirà le connessioni per un confronto, un dialogo, un suggerimento. Tra esempi, modelli e buone pratiche per la vita sociale dei piccoli paesi.