Riccardo Schweizer. Opere scelte

Mostra

Dal 29 settembre al 28 ottobre si terrà alla Galleria d'Arte Dusatti la mostra "Riccardo Schweizer, opere scelte". Verranno presentate, tra olii, acrilici e tecniche miste, una trentina di opere del Maestro, nato a Mezzano di Primiero (TN) nel 1925 e morto a Casez (TN) nel 2004. Si potranno vedere paesaggi e figure eseguite fino agli anni Novanta, rappresentanti il percorso pittorico del Maestro. La poetica di Schweizer si snoda all'interno del principio cubista, ma rielaborato e ripresentato attraverso il segno e l'ironia distintivi del Maestro Trentino

Riccardo Schweizer (1925-2004)
Nasce a Mezzano di Primiero, e dopo aver frequentato le scuole superiori si trasferisce a Trento e poi a Belluno per seguire i corsi dell'Istituto Industriale Edile.
Nel 1945 si iscrive all'Istituto d'Arte dei Carmini a Venezia e, nel 1947, Bruno Saetti lo chiama all'Accademia di Belle Arti.
Nel 1950 si trasferisce a Vallauris, nel sud della Francia, per conoscere Picasso. Ha così modo di frequentare anche Chagall, Cocteau, Paul Eluard, Massimo Campigli, Roger Capron,
Le Corbusier, ecc. Nel 1954 ritorna a Venezia su invito di Saetti, come suo assistente all'Accademia. Frequenta in quegli anni, fra gli altri, Luigi Nono, Igor Stavinskij, Salvatore Quasimodo, Virgilio Guidi, Giuseppe Marchiori, Peggy Guggenheim, Guido Cadorin, Guido Perocco, Alberto Viani, Filippo De Pisis, Felice Carena, ecc. Nel 1958 tiene una personale al Museo Picasso ad Antibes visitata, fra gli altri, da Jacques Prevert e Jean Cocteau.
Nel 1960 lascia l'Accademia di Venezia e si stabilisce sulla Costa Azzurra.
Là, oltre a tenere numerose mostre, incrementa la sua attività di ceramista assieme all'amico Roger Capron.
Nel 1961 nascono le prime opere murali di grandi dimensioni, come l'affresco “Apoteosi della tecnica” per l'Istituto Editoriale Italiano di Milano.
Nel 1965 realizza un grande bassorilievo in ceramica per le nuove Terme di Levico e nel 1966 esegue per la scuola media di Cadola (Belluno) un bassorilievo in cemento e due affreschi sul tema del disastro di Vajont.
Nel 1967 partecipa al premio “Provincia di Trento” e realizza due monumenti ai caduti per Fiera di Primiero e per Pieve d'Alpago nel Bellunese.
Nel 1968 partecipa anche alla “Rassegna di arti figurative ed architettura della Venezia Giulia e Venezia Tridentina” ed a “Trento Arte Oggi”, tenute a Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 1969, nel Casinò municipale di Tripoli vengono collocate due grandi vetrate e, quindi, partecipa a “Les Artistes de Trente d'aujourd'hui” alla Camera di Commercio di Parigi.
Nel 1970 ha iniziato l'attività di designer per la Ceramica Pagnossin di Treviso con la produzione di numerosi servizi da tavola. Nel 1980 realizza un grande bassorilievo esterno che ricopre tre facciate del Municipio di Carros (Nizza) e, nel 1982, vince il Concorso Internazionale per le decorazioni di Palazzo del Cinema di Cannes.
Nel 1986 realizza invece un grande affresco per la nuova sede dell'I.T.C. a Trento.
Nel 1987 decora la Sala del Sindaco e quella del Consiglio del nuovo Municipio di Cap d'Ail (Montecarlo) ed esegue gli affreschi della facciata.
Nel 1989 torna a Venezia per una grande mostra personale presso la Chiesa di San Stae, accompagnata da una monografia di Luigi Lambertini.
Nel 1991 progetta e realizza la monumentale scultura in cemento per la nuova sede della Camera di Commercio di Trento.
Nel 1992, a Siror, realizza un imponente affresco di oltre 130 metri quadrati dal titolo “I sogni della bancalonga” e, nel 1993, un altro per il Comprensoro del Primiero.
Nel 1995 Palazzo Trentini gli dedica un'ampia retrospettiva.
Nel 2000 è invece la volta della personale a Roma, a Castel S. Angelo e della monografia sulla sua attività nelle arti applicate e nell'arredo.
(dal catalogo "Arte Trentina del Novecento, 1950-1975" a cura di Maurizio Scudiero)