Ricordo di Iginio Rogger (1919 - 2014)

Convegno

Di Emanuele Curzel. Incontro organizzato nell'ambito della mostra "Conservare. Perchè?"

Mons. Iginio Rogger (1919-2014) è stata una delle più importanti figure della cultura trentina del secondo dopoguerra, per decenni impegnato nella ricerca storiografica e archeologica, nella riflessione teologica,nell'animazione liturgica, nella promozione culturale.

All'indomani della scomparsa la rivista "Studi Trentini. Storia" gli ha dedicato il suo editoriale per fare un primo bilancio della sua avventura umana e culturale; altre istituzioni trentine (Museo storico di Trento e Fondazione Bruno Kessler) si sono impegnate nella stessa direzione. L'incontro roveretano è un'occasione per ricordare la sua figura ad alcuni mesi dalla scomparsa.

A cura della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche - che con l'occasione presenta il n. 1/2014 della rivista "Studi Trentini. Storia" - in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento e la Biblioteca civica.

Note biografiche:

Iginio Rogger (1919-2014)

Iginio Rogger, nato a Pergine il 20 agosto 1919, si è spento a Trento il 12 febbraio 2014. Dopo aver compiuto gli studi nel Seminario diocesano di Trento, nel 1939 fu inviato a frequentare gli studi teologici a Roma, dove rimase per un decennio, conseguendo la Licenza in Teologia presso l’Università Gregoriana e specializzandosi in Storia della Chiesa. Fu ordinato sacerdote a Roma il 28 ottobre 1945. Rientrò a Trento nel 1951 per insegnare Storia della Chiesa e (dal 1955) Liturgia presso il Seminario Teologico. Fu stretto collaboratore di mons. Gargitter, vescovo di Bressanone e amministratore apostolico di Trento, nella fase di transizione tra l’episcopato di de Ferrari e quello di Gottardi (1961-62). Ebbe un ruolo centrale nell’organizzazione delle celebrazioni per il quarto centenario del Concilio di Trento (1963), con la conseguente rifondazione del Museo Diocesano, del quale fu direttore. Fu convinto promotore della riforma liturgica attuata dal Concilio Vaticano II; tra i fondatori dell’Istituto storico italo-germanico (1973) e dell’Istituto di Scienze religiose (1975, ne è stato direttore fino al 1997).
Lungo sei decenni mons. Rogger ha offerto un apporto di eccezionale valore alla conoscenza delle vicende storiche della diocesi e del territorio trentino: si è occupato dell’epoca dall’evangelizzazione, della riscoperta dell’antica basilica di San Vigilio, dell’edizione delle più antiche fonti liturgiche, della figura del vescovo Adelpreto. Fondamentale è stato il suo ruolo nel percorso che condusse, nel 1965, all’abrogazione del culto del “Simonino”. Anche quando si occupava di temi di carattere locale, li affrontava sempre alla luce della conoscenza diretta delle più aggiornate metodologie e dei principali protagonisti della storiografia tedesca e italiana.
Collaboratore della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche fin dagli anni Quaranta, entrò nella direzione della Società nel 1955; vi rimase fino al 2013 e ricoprì il ruolo di vicepresidente dal 1998 al 2010, accompagnando con partecipazione anche la recente fase di transizione. Lo ricordiamo con affetto e riconoscenza, anche per l’energia con cui fino all’ultimo ci ha raccomandato di operare con rigore metodologico affinché la ricerca storiografica possa chiamarsi scienza.