Rita Marcotulli & Javier Girotto

Musica jazz

Garda Jazz Festival 2007
Ladies of Jazz

Rita Marcotulli pianoforte
Javier Girotto sassofono, flauto

Rita Marcotulli e Javier Girotto si conoscono personalmente e musicalmente da diversi anni, da quando Javier è arrivato in Italia, dopo aver lasciato l’Argentina e passato qualche tempo a perfezionare la sua tecnica e le sue conoscenze alla Berklee di Boston. I due esprimono un personalissimo suono, una propria voce e un proprio preciso stile applicato ovviamente ognuno al suo strumento. Questo connubio conduce alla mobilità di pensiero e di riferimenti, al tentare coraggiosamente di alternare e sovrapporre estetiche disgiunte. Condividono lo stesso palco per diversi altri progetti di Rita, da The Woman Next Door al Quartetto italiano, che in realtà nasce proprio come estensione di questo meraviglioso duo.
Forte valenza improvvisativa, ma anche grandi spazi lirici, dinamiche ai confini del silenzio, sono da sempre ambiente ideale per il pianismo lirico e viscerale della Marcotulli, e per la ricerca sul timbro che qualifica il lavoro di Girotto, sia ai sassofoni che ai flauti di matrice argentina.
Il repertorio è composto per la maggior parte da composizioni della Marcotulli – prese a prestito dall’omaggio a Truffaut e dal disco “Koiné” – e qualche brano di Girotto rielaborato per la strumentazione e il sentire dei due.

Rita Marcotulli, si avvicina alla musica brasiliana per poi approdare definitivamente all’estetica del jazz intorno ai venti anni, dopo gli studi classici al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Nei primi anni ’80 è presente sulla scena romana allora assai fervida, quella che attorno a pochi e fortunati locali coltivava i grandi musicisti che oggi conducono il jazz italiano. Era consueto, in quegli anni, vedere dei giovani musicisti italiani esibirsi al fianco di grandi stranieri di passaggio in Italia. E’ così che Rita si impegna al fianco di musicisti noti quali, tra gli altri, Chet Baker, Steve Grossman, Peter Erskine, Joe Henderson, Joe Lovano, Charlie Mariano, Tony Oxley, Michel Portal, Richard Galliano, Enrico Rava, Michel Benita, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Bob Moses, Andy Sheppard. Nel 1986 lascia l’Italia per la Svezia, esperienza durata sei lunghi anni e che ha rappresentato una chiave di volta nella corsa musicale della pianista e compositrice Nel 1987 viene votata come “Miglior nuovo talento italiano” dell’anno nel prestigioso referendum indetto dalla rivista Musica Jazz fra la critica specializzata e l’anno seguente viene chiamata da Billy Cobham per le sue formazioni. Negli stessi anni lavora e continua a perfezionarsi in Svezia, esibendosi con Palle Danielsson, Anders Jormin, anche con Nils Petter Molvær. Alterna, specie a metà degli anni ’90, di ritorno in Italia, propri progetti nel jazz, come il rapporto che la lega alla cantante Maria Pia De Vito, a collaborazioni nel mondo della canzone, specie nelle formazioni di Pino Daniele, trovandosi a collaborare perfino con Pat Metheny.
Autrice di una discografia numerosa e importante, di cui l’incisione in duo con Sheppard di recente pubblicazione (“On The Edge Of A Perfect Moment”) e il piano solo intitolato “The Light Side Of The Moon” rappresentano i capitoli finali, Rita è leader di diversi altri progetti: l’omaggio a Truffaut, “The Woman Next Door” pubblicato anche su disco; un trio con Palle Danielsson e Peter Erskine (cha ha licenziato un lavoro discografico per la serie Jazz Italiano Live 2006); un duo con Nguyên Lê; un quartetto con Girotto, Renzi e Dani e molto altro, persino collaborazioni con Nada e con Daniele Formica.

Javier Edgardo Girotto nasce a Cordoba, in Argentina, il 17 aprile del 1965. Si avvicina alla musica dedicandosi allo studio del clarinetto e del flauto, fin quando a soli 19 anni si trasferisce negli Stati Uniti, approdando al celebre Berklee College of Music dove conosce il jazz. Collabora con i più grandi musicisti americani e dall’età di 25 anni risiede in Italia. E’ leader e fondatore dei popolari Aires Tango, con i quali seziona la ritmica argentina del tango per riproporla in chiave jazz e confeziona una sfilza di importanti incisioni discografiche. La sua versatilità e sensibilità artistica lo hanno portato a collaborare stabilmente con Enrico Rava e con i migliori musicisti italiani ed europei.


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