Ritorno sul Don 1941-1943

Mostra

Una mostra sulla guerra degli italiani in Unione Sovietica

La Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Museo centrale della grande guerra patria di Mosca e l’Università statale agraria di Voronezh (V.G.A.U.) presenta Ritorno sul Don 1941-1943, una mostra sulla guerra degli italiani in Unione Sovietica.

Diversamente dalle letture tradizionali – dove la campagna di Russia condotta dall’Ottava armata italiana è ridotta alla ritirata alpina del gennaio 1943 – la mostra Ritorno sul Don vuole riprendere la storia di quella sventurata e tragica spedizione nel contesto della “guerra di sterminio” condotta dalle truppe germaniche in URSS.
I video, le fotografie, le mappe collocati nella Galleria nera scandiscono la cronologia di una guerra totale: dall’Operazione Barbarossa scatenata da Hitler con l’obiettivo di annientare l’URSS, all’assedio di Leningrado e Mosca, fino all’offensiva del giugno 1942 che porta le truppe tedesche nel bacino del Don e poi sul Volga, all’assedio di Stalingrado.
Dentro questo grande affresco i visitatori troveranno, come un filo rosso, la guerra degli italiani, dalla partenza del primo contingente, il 10 luglio del 1941, al dolente rientro dei superstiti nella primavera del 1943 dopo la disfatta dell’Ottava armata.
La Galleria bianca si apre con una sezione dedicata alla macchina della propaganda bellica del regime fascista che subito inquieta per la sua violenza e per l’aggressivo antisemitismo.
Dalla propaganda si passa al lascito memorialistico, fiorito copiosissimo nei decenni che seguirono la fine del conflitto. Le sofferte memorie dei reduci spesso testimoniano una travagliata maturazione umana e politica.
L’ultimo tratto della Galleria bianca porta i visitatori nella Russia di oggi: a Mosca, a Voronezh, a Rossosh’, divenuti dopo il 1989 i luoghi del confronto tra opposte memorie, i luoghi della ricerca e di una rilettura di quella che per i russi rimane la “grande guerra patriottica”.

La collocazione della mostra nelle Gallerie, uno spazio inusuale che si presta ad allestimenti di grande impatto scenografico ed emozionale, consente di applicate criteri, metodi e scelte espositive innovative che non sono quelle di un museo tradizionale di storia. Le Gallerie sono infatti due ex tunnel stradali riconvertiti in spazio espositivo dedicato alla storia e alla memoria.

Questo approccio, al di là degli aspetti puramente espositivi, consente proposte e sperimentazioni nell’ambito della divulgazione storica che permettono di arrivare ad un pubblico ampio e diversificato.

La cura scientifica affidata a Quinto Antonelli, Lorenzo Gardumi e Giogio Scontoni vede la collaborazione di istituzioni culturali e di ricerca di altissimo livello: Archivio Statale Regionale di Voronezh (G.A.V.O), il Complesso Museale Federale di Vladimir-Suzdal’, il Museo Etnografico Storico di Rossosh, lo Studio d’Arte Figurativa Grekhov di Mosca e, tra le istituzioni italiane, va ricordata l’indispensabile collaborazione del Museo Nazionale Storico degli Alpini di Trento e del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, due musei di rilevanza nazionale che hanno sede in Trentino.

La mostra può fregiarsi dell’adesione del Presidente della Repubblica oltre al patrocinio della Presidenza della Provincia autonoma di Trento, del Commissariato del Governo per la Provincia di Trento, del Comando Truppe Alpine e dell’Associazione Nazionale Alpini.


organizzazione: Fondazione Museo storico del Trentino