Roberto Dovesi. Cercatore di tracce

Mostra fotografica

La nuova gestione del Cinema Teatro Comunale di Folgaria, in collaborazione con le Associazioni Culturali Ars.Creativa e Arcoscenico, è lieta di comunicare che nell'ambito della propria programmazione culturale ha allestito dal 31 dicembre 2003 al 06 gennaio 2004 la mostra fotografica personale dal titolo : "CERCATORE DI TRACCE" di ROBERTO DOVESI

Le immagini in esposizione rappresentano una sintesi dell'opera artistica dell'autore. Roberto Dovesi affronta un percorso a tappe alla ricerca delle tracce dei reconditi significati della vita. È un tragitto personale che si snoda attraverso le fotografie raccolte durante i suoi viaggi in paesi arabi come Egitto, Marocco, Giordania o in nazioni di stampo occidentale come Scozia Spagna USA e Italia.
L'autore non usa un metodo di indagine diretto per rappresentare i lavori e gli oggetti, ma preferisce osservare le tracce dei significati lasciati dai medesimi.
Dovesi dapprima è attratto dal valore simbolico del volo degli uccelli e dalla potenza totemica delle alture della Monument Valley e dalla capacità suggestiva che entrambe le tematiche esercitano sull'uomo.
Successivamente l'autore si sofferma nel verificare il fascino delle tracce lasciate dall'uomo nell'ambiente circostante, nel rappresentare la sua capacità di interagire con esso e di modificarne gli aspetti e i significati.
Attraverso i segni lasciati sulla sabbia e sugli elementi inanimati, pur non vedendola, è possibile captare la presenza umana. Infine Dovesi affronta direttamente l'essere umano; rende così protagonista ciò che prima era solo evocato.
L'autore dapprima lo colloca nel territorio come uno degli elementi dell'insieme, poi lo affronta in modo diretto ed autonomo.
In questa fase l'osservazione diventa più essenziale e l'autore studia i movimenti, i comportamenti e le posture degli esseri umani cercando di cogliere i segreti di quei gesti.
Ma dopo aver affrontato 'nell'arte della commedia' il mistero dell'uomo che rappresenta sé stesso, Dovesi, in una continua ricerca di significati, tenta di cogliere il senso della vita attraverso la rappresentazione della morte. Cosicché, come la foto di alcuni bambini in fuga riesce a ben rappresentare l'ansia della sua continua ricerca, la foto della tomba di Fellini e l'immagine di Mastroianni possono raffigurare la sintesi del lavoro di Dovesi. Mentre nella prima vediamo una continua relazione fra l'uomo e la morte attraverso i riflessi presenti sulla lapide, nella seconda immagine è rappresentato l'innalzamento dell'uomo ad emblema generale: l'uomo inteso come moderno ed autonomo modello totemico di riferimento.

PROFILO DELL'AUTORE
Roberto Dovesi nasce in un paesino della campagna di Bologna dove la famiglia si era rifugiata durante la guerra. Comincia a fotografare negli anni '80 con una vecchia Canon regalatagli dal padre. Successivamente entra a far parte del Circolo Fotografico Pontevecchio e inizia ad utilizzare apparecchi Nikon e pellicole fotografiche a colori.
Dopo pochissimo tempo Dovesi abbandona definitivamente le pellicole per passare alle diapositive per esprimere la propria creatività. Da questo momento Dovesi diventa un narratore di favole. Attraverso l'utilizzo della propria voce unita all'uso di due proiettori in dissolvenza incrociata e di una musica di sottofondo, l'autore crea un peculiare e personale percorso narrativo.
Dall'inizio degli anni '90 ha scattato oltre 20.000 immagini e ha creato 27 racconti fotografici che presenta, come moderno cantastorie, durante le serate organizzate dai circoli fotografici.


organizzazione: Associazione Culturale Ars.Creativa