Romancero Gitano

Danza

Trento a Teatro
InDanza

Balletto Flamenco De Andalucia
Romancero Gitano
Coreografia Cristina Hoyos
Assistente coreografia El Junco
Musica Pedro Sierra
Regia José Carlos Plaza
Scene Paco Leal
Luci Paco Leal/ Oscar Sainz
Costumi Pedro Moreno
Interpreti
Cristina Hoyos, El Junco
Susana Casas, Cristina Gallego, Rosa Belmonte, María del Mar Montero, Rocío Alcaide, Lucia Guarnido Zaira Santos, José Luis Vidal, Jesús Ortega, Jacob Guerrero ,
Javier Crespo, Daniel Torres, Abel Harana, Juan A. Jiménez
Cantaores: Reyes Martín, Vicente Gelo, Miguel Rosendo
Musicisti: Andrés Martínez, Ramón Amador, Roberto Carlos Jaén

Il “Romancero Gitano” è stato pubblicato nel luglio 1828. In molti da allora lo hanno letto e riletto. Quante emozioni ha risvegliato? il colore delle sue parole, il calore delle sue frasi e la bellezza del suo contenuto penetrano fin nel più profondo della nostra anima. Per questo motivo, il Balletto Flamenco de Andalusia lo ha scelto, pervaso come è dal movimento: in ogni pagina, un tempo; in ogni frase, un ritmo; in ogni parola, un fremito.

Icona della danza spagnola, Cristina Hoyos è da trent’anni la regina indiscussa del flamenco. A lungo interprete prediletta del maestro Antonio Gades, la grande bailora di Siviglia, dopo aver raccolto trionfi con Bodas de sangre e Carmen, sceglie nel 1988 la strada dell’autonomia. Fonda una sua compagnia, il Ballet Cristina Hoyos oggi divenuto Ballet Flamenco de Andalucía, e corre da sola per i teatri del mondo. Nascono, tra gli altri, gli spettacoli Al compas del tiempo e Sueños flamencos, suo cavallo di battaglia salito anche sul palcoscenico di Palais Garnier, l’Opéra parigina, nel 1990 con grandi obiezioni del divino Nureyev che riteneva il baile non all’altezza del tempio della danza classica. Uno spettacolo, Sueños flamencos, interamente dedicato alla sua terra, all’Andalusia, come il suo ultimo Romancero gitano, nato a Granada nell’estate 2006, e ispirato all’omonima raccolta poetica di Federico García Lorca, in cui la grande señora del flamenco, nonostante gli annunci di un imminente ritiro dalle scene per un problema osseo, si riserva l’interpretazione dello splendido cammeo centrale della raccolta, il Romance de la pena negra, nei panni della protagonista Soledad Montoya. Dei quindici romance (forma poetica addirittura anteriore ai cantari di gesta medioevali, “colonna vertebrale della tradizione poetica spagnola” secondo il poeta Pedro Salinas) della raccolta lorchiana pubblicata a Madrid nel 1928, lo spettacolo della Hoyos, realizzato in collaborazione con il drammaturgo José Carlos Plaza, ne mette in scena dieci. Dieci romance cantati, recitati, ballati e accompagnati dalla musica di Pedro Serra. In queste liriche c’è l’essenza, l’anima, la spiritualità dell’Andalusia: la gitaneria, ovvero quell’insieme di grazia e fierezza, di superstizione e insondabile tristezza che il poeta sentiva profondamente dentro di sé pur non appartenendo a quel mondo. E nella lettura scenica, nell’intensità dei ballerini della compagnia la restituzione di tutti gli elementi cari al poeta: la forza evocativa della luna del Romance de la luna, luna, il vento di Preciosa y el aire, il dramma e la tristezza che monta durante la notte del Romance sonámbulo, il martirio collettivo del Romance de la Guardia Civil española e quello individuale di Antoñito el Camborio.

Oh pena de los gitanos!
Pena limpia y siempre sola.
Oh pena de cauce oculto
y madrugada remota!
Federico García Lorca, ultimi versi del “Romance de la pena negra”.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita da lunedì 22 ottobre

CRISTINA HOYOS
Nata a Siviglia, ha iniziato a ballare all’età di 12 anni nello spettacolo “Galas Juveniles”, creando le sue prime coreografie.
Dall’età di 16 anni ha iniziato a specializzarsi nel flamenco, e poco tempo dopo ha debuttato nel Teatro del Pabellòn Español de la Fiera Mondiale di New York.
Ha lavorato con diverse compagnie di flamenco fino a quando, nel 1969, non incontra Antonio Gades, che la invita nella sua compagnia. Nel 1974, in Bodas de Sangre, interpreta il principale ruolo femminile, la sposa.
Nel 1975, ormai sciolta la compagnia di Antonio Gades, crea uno spettacolo in cui si esibisce come principale ballerina di flamenco, portandolo nei principali festival europei e in Giappone, dove viene riconosciuta migliore ballerina di flamenco.
Nel 1978, insieme a Gades crea una nuova compagnia con cui realizzano Bodas de Sangre nella versione cinematografica di Carlos Saura, in cui la Hoyos interpreta la protagonista femminile.
Nel 1981 si crea la nuova compagnia “Ballet Antonio Gades con Cristina Hoyos” ospitata dai teatri più prestigiosi del mondo, ottenendo ovunque importanti premi e riconoscimenti.
Nel 1983 partecipa al film “Carmen” di Carlos Saura, interpretando il proprio ruolo. Subito dopo allestisce lo spettacolo “Carmen”, in cui interpreta la famosa sigaraia, ottenendo critiche memorabili che la celebrano come migliore Carmen mai esistita.
Nel 1985 è la protagonista del film “El Amor Brujo” di Saura. Nel frattempo la compagnia “Ballet Antonio Gades con Cristina Hoyos” continua la sua attività fino al 1988, anno in cui decide di abbandonare la compagnia per partecipare a diversi progetti cinematografici e per creare la sua propria compagnia che debutta nel 1989 al Festival di Parigi. Nel 1990 è la prima compagnia di flamenco ad esibirsi all’Opéra Garnier di Parigi, presentando lo spettacolo Sueños Flamencos, riscuotendo un clamoroso successo.
Nel 1991 riceve il Premio Nacional de Danza dal Ministero de Cultura Español e la Medaglia d’Oro de Andalucìa dal Governo Andalucio. Nell’aprile dello stesso anno coreografa l’opera Carmen al Covent Garden di Londra con la direzione musicale di Zubin Mehta. Nel 1992 rappresenta il Padiglione dell’Andalucìa all’Esposizione Universale di Siviglia, Expo ’92, con il suo nuovo spettacolo Yerma e Lo Flamenco, e nello stesso anno partecipa alla cerimonia di apertura e di chiusura delle Olimpiadi di Barcellona.
Nel 1993 riceve anche la Medaglia d’oro delle Belle Arti dal Governo Spagnolo, e nel 1995 riceve il premio “The Laurence Olivier Awards 1995” come miglior produzione di danza per Sueños Flamencos.
Nel 1996 crea la coreografia Cuadro Flamenco per il Teatro dell’Opera di Nizza. Nel 1997 riceve dal Governo Francese la decorazione di Cavaliere delle Arti e delle Lettere e il Premio del pubblico al miglior spettacolo al Festival de Nouvelle Danse de Montreal.
Del 1999 è A tiempo y a compàs,, del 2002 Tierra Adentro, del 2005 Viaje al Sur e nel luglio 2006 debutta a Granada Romancero Gitano di Federico García Lorca.
Nel 2004 è stata nominata direttore artistico della Compañia Andalusa de Dansa, da lei rinominata Ballet Flamenco de Andalucia, nel 2005 è stata nominata “Ambasciatrice dell’Andalusia nel mondo” e dal 2006 dirige e promuove il primo “Museo del Baile Flamenco” a Siviglia.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara