Rosa Barba. Stage Archive
A cura di: Chiara Parisi e Andrea Viliani
Il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla contemporaneità di Trento sono liete di annunciare "Rosa Barba. Stage Archive", la prima mostra personale in istituzioni pubbliche italiane di Rosa Barba. Il progetto costituisce una collaborazione fra le due istituzioni, portando a dialogare fra loro ricerca moderna e sperimentazione contemporanea. In entrambe le sedi, le singole opere alcune recenti e altre site specific comunicheranno l'una con l'altra fino a comporre nel loro insieme un'unitaria installazione filmica e sonora simile a un balletto meccanico di ispirazione futurista.
"Stage Archive" nasce dalla collaborazione fra Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla contemporaneità di Trento e Mart.
Le due istituzioni trentine presentano la prima mostra museale di Rosa Barba (Agrigento, 1972, vive e lavora a Berlino), una delle più affermate artiste italiane dellultima generazione, il cui lavoro abbraccia cinema, suono e testo.
La mostra si sviluppa intorno al ruolo di archivio, e a come esso plasma lidentità e lattività istituzionale del museo contemporaneo. Il punto di partenza del progetto è rappresentato da un lavoro di approfondimento e studio presso gli Archivi Storici del Mart di Rovereto su documenti e progetti del periodo futurista. Il progetto della duplice mostra consiste nella presentazione in forma di scultura-teatro astratta di vari documenti futuristi, tra cui sceneggiature e trattamenti cinematografici mai realizzati dell'artista futurista Fortunato Depero (Fondo, 1892-Rovereto, 1960), i cui originali sono conservati presso il Mart. Larchivio è re-interpretato dallartista non solo come luogo della conservazione ma anche come fulcro di una temporalità fluida, che confonde fra loro passato, presente e futuro, come motore attivo dellimmaginario, come fonte di nuove narrazioni, come palcoscenico, da cui il titolo della mostra, Stage Archive, ovvero Palcoscenico-Archivio.
Il percorso espositivo continua alla Fondazione Galleria Civica >> con alcuni film e uninstallazione scultorea.
Il progetto costituisce una collaborazione fra le due istituzioni, portando a dialogare fra loro ricerca moderna e sperimentazione contemporanea. In entrambe le sedi, le singole opere alcune recenti e altre site specific comunicheranno l'una con l'altra, o per meglio dire saranno "coreografate" l'una dentro l'altra fino a comporre nel loro insieme un'unitaria installazione filmica e sonora simile a un balletto meccanico di ispirazione futurista, i cui singoli protagonisti vengono presentati simultaneamente su un unico palcoscenico rappresentato dalla mostra.
In linea con la sua pratica artistica Rosa Barba ha immaginato un percorso futuristico (futuristic parcours) multimediale che comprende testi, film, oggetti scultorei e suoni. La performance meccanica risultante ha qualcosa di anarchico, ma risulta altresì orchestrata come un concerto, come una band che suona insieme, o un coro unito nelleseguire lo stesso canto. Un vero archivio futurista che si compone di una serie di espressioni individuali senza tempo coreografate come una colonna sonora (the futuristic archive as dateless individual expressions, choreographed like a musical score), in cui tutte le opere possono innalzare la propria voce insieme alle altre.
Un memoriale dedicato allavanguardia che prende corpo nel museo provenendo da un tempo passato, ma impregnato di una ricerca di futuro, quale fu appunto allinizio del XX secolo, lestetica e la ricerca.
Presso la sede del Mart a Rovereto lartista interverrà nello spazio centrale del museo, mettendo in relazione fra loro larea degli archivi al piano seminterrato e le sale espositive ai livelli superiori, attraverso tre interventi, tutti inediti. La presenza di questo spazio vuoto (vacuum) del museo è il luogo dove prendono corpo, assumendo la forma di installazioni. Lintervento valorizza la presenza e lidentità degli archivi quale vero e proprio cervello delledificio progettato da Mario Botta, e quindi del museo stesso. Inoltre lo sviluppo della mostra lungo gli scaloni di accesso alle aree espositive, con la loro pronunciata ascensione verticale, dona limmagine di una stratificazione di livelli, che può anche essere associata a una stratificazione temporale, della storia e della memoria.
Larea di ingresso agli archivi del Mart è trasformata in un palcoscenico (stage) occupato, sul pavimento antistante lingresso, da una grande scultura circolare (Stage Archive, 2011, opera che da il titolo a tutta la mostra) che riprende la forma del grande lampadario progettato dallarchitetto Adalberto Libera per il salone centrale del Palazzo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol a Trento. Allinterno della scultura scorre, come in un vecchio proiettore cinematografico, una lunga pellicola cinematografica che, non essendo impressionata o proiettata, non produce altra immagine o suono, se non il suo stesso movimento a vuoto alinterno del meccanismo, vera e propria macchina celibe in cui la pellicola cinematografica appare come alla ricerca di unimmagine, di un suono, di una storia da raccontare. In questo modo lartista rintraccia lessenza dei documenti futuristi, la loro natura utopica e potenziale, la loro disponibilità a generare futuro, lessere matrice di narrazioni ulteriori, il non-luogo e non-tempo indefiniti in cui essi si collocano.
Concludono lintervento la grande opera a muro Theory in order to shed light 2011, una scrittura su feltro che riproduce elementi testuali e grafici dei documenti futuristi e delle sceneggiature di Fortunato Depero, e alcuni piccoli interventi segnaletici (No Titles, 2011) sul fronte dello scalone daccesso che, integrandosi con i segnali informativi collocati ai viari piani, suggeriscono la possibilità di un livello ulteriore, di una spazialità e temporalità più fluide e potenziali, proprie appunto della ricerca futurista e deperiana.
Questa temporalità puramente mentale invita il visitatore a una lettura del museo attraverso il tempo, confondendo passato, presente e futuro, come accade appunto negli archivi, dove i documenti del passato sono, per gli studiosi, oggetti attivi, proiettivi, attuali, in cui i tempi possono sovrapporsi più liberamente.
Allingresso del museo è infine in distribuzione una guida alla mostra che, nella serie Printed Cinema sviluppata in questi anni dallartista, permetterà al visitatore di orientarsi nel percorso suggerito dallartista allinterno dellarchitettura del museo, ma anche un altro lavoro in se stesso.
organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento