Rosa Barba. Stage Archive
Silver Summer Program
Rosa Barba. Stage Archive (in collaborazione con MART-Museo dArte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto)
Per la prima volta in istituzioni museali italiane viene proposta una mostra personale di una delle più affermate artiste italiane dellultima generazione.
Al Mart >> Rosa Barba mette a al centro del suo lavoro larchivio come propulsore dellattività del museo, immaginando un percorso futuristico inedito che abbraccia cinema, suono e testo.
Il museo si trasforma così in un palcoscenico (stage) occupato da uninstallazione multimediale che prende vita dai documenti futuristi conservati negli archivi del Mart.
Il percorso espositivo continua alla Fondazione Galleria Civica con alcuni film e uninstallazione scultorea.
Alla Fondazione Galleria Civica di Trento Rosa Barba trasformerà lo spazio al pianterreno in un analogo percorso in cui le varie opere - film e uninstallazione scultorea - interagiranno fra loro.
Nello spazio principale della Fondazione saranno proiettati i primi due film in 35mm nella serie Hidden Conference: about the discontinuous history of things we see and don't see (2010-2011): il primo capitolo, girato negli archivi e depositi della Neue Nationale Galerie di Berlino, e il secondo, girato negli archivi dei Musei Capitolini di Roma, e presentato in anteprima mondiale.
Altre opere completano il percorso espositivo insieme ad alcuni interventi inediti: Private Tableaux (2010), film in 16mm recentemente esposto alla Tate Modern di Londra, che trae spunto dagli studi condotti negli anni sulle architetture sotterranee; le immagini sgranate del film in 16mm Let Me See It (2009) mostrano un paesaggio notturno, una prospettiva aerea di un arcipelago, in cui solo i bagliori delle case sulla terraferma illuminano lo scenario. Due uomini, uno dei quali è cieco, parlano degli oggetti che li circondano, soffermandosi sulla figura del dodecaedro, elemento che diventa cruciale per la regressione delluomo, alla ricerca dei suoi ricordi; Invisible Act (2010), è uninstallazione scultorea, costituita da unimmagine proiettata in 16mm, in cui un oggetto materiale evoca un oggetto immaginifico, composti luno nellaltro allinterno di un dialogo fatto di contrasti e combinazioni; One Way Out (2009), un proiettore 16mm la cui pellicola viene risucchiata verso lalto anziché proiettata; accanto a Optic Ocean (2011), Time Machine (2007) è basata sul distopico romanzo di fantascienza dallomonimo titolo dellautore H.G. Wells, scritto nel 1895. Nel romanzo il protagonista viaggia nel futuro, testimoniando così lannientamento del genere umano. Gli scenari che Rosa Barba propone sono lettere bordeaux disposte su una tela bianca. La mostra è introdotta da White Curtain (2011), una nuova opera che sottolinea il carattere cinematografico della mostra aprendo il palcoscenico alla Fondazione. Una singola frase è ritagliata verticalmente su una tenda di feltro bianco e permette dintravedere cosa è presentato dietro a essa.
Sarà in distribuzione la guida alla mostra che rientra nella serie Printed Cinema e che permetterà al visitatore di orientarsi nel percorso suggerito dallartista allinterno dellarchitettura del museo.
A seguito della mostra (disponibile a partire da luglio 2011) verrà pubblicato dalla casa editrice Hatje Cantz Verlag GmbH & Co. KG il primo esteso catalogo monografico dopo 2003 dedicato allartista. Il libro (tre lingue: italiano/francese/inglese) costituirà una monografia completa con introduzioni di Gabriella Belli, Andrea Viliani e Chiara Parisi e testi critici inediti di Lynne Cooke, Elisabeth Lebovici, Natasa Petresin, Ian White, Francesco Manacorda e Raimundas Malasauskas oltre ad apparati bio-bibliografico.
BIOGRAFIA
Rosa Barba (Agrigento, 1972) è una delle più affermate artiste italiane dellultima generazione, il cui lavoro abbraccia cinema, suono e testo. Candidata per il 2010 al Premio Italia Arte Contemporanea del MAXXI e vincitrice del Nam June Paik Award 2010, Barba sta attualmente preparando una mostra personale alla Tate Modern di Londra, che inaugurerà in autunno. Mostre personali le sono già state dedicate da Kunsthalle Düsseldorf e Kunsthalle Fridericianum Kassel, da Kunsthalle Basel, da ARGOS, Bruxelles, da Transmission Gallery, Glasgow, da Baltic Art Center Visby e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (entrambe a cura di Lynne Cooke), da Centre International D'Art et du Paysage de l'Ile de Vassiviere e Center of Contemporary Arts, Tel Aviv. Lartista ha inoltre partecipato a prestigiose mostre collettive quali, fra le altre, 53. Biennale di Venezia e la II Triennale di Torino (entrambe a cura di Daniel Birnbaum), lultima edizione della Biennale di Liverpool, la I edizione della Biennale di Salonicco, Italics, Italian Art between Tradition and Revolution, 1968-2008 presso il Museum of Contemporary Art di Chicago e Palazzo Grassi, Venezia (a cura di Francesco Bonami).
organizzazione: Fondazione Galleria Civica Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento