Rovereto Attention Workshop

Convegno

E' giunto ormai alla sua quinta edizione il workshop dedicato all'attenzione che il Centro Mente/Cervello (CIMeC) dell'Università di Trento organizza a Rovereto ogni due anni. Il Rovereto Attention Workshop, che quest'anno si svolgerà dal 24 al 26 ottobre è uno dei pochi appuntamenti nel panorama accademico mondiale esclusivamente dedicato all'attenzione, funzione tanto complessa quanto fondamentale.
Rispetto alle capacità di analisi del cervello, il mondo nel quale ci muoviamo è estremamente complesso e ricco di stimoli, alcuni rilevanti e altri meno. Così, una interazione efficiente con l'ambiente richiede di decidere, di volta in volta, quale sia l'aspetto più importante su cui concentrarsi e di renderlo prioritario. Tutto ciò è reso possibile dall'attenzione, con la quale dirigiamo le limitate risorse del nostro sistema cognitivo verso lo stimolo decisivo, sia esso un rumore sospetto quando passeggiamo in un bosco o le pagine di un libro quando siamo stanchi ma intenzionati a memorizzare tutto per superare l'esame. Tuttavia, oltre all'attenzione, un fattore importante che interviene a plasmare le nostre decisioni e il nostro comportamento sono le dinamiche motivazionali.
Proprio sulle interazioni tra attenzione, motivazione e meccanismi decisionali, che sono alcune tra le più avanzate funzioni del cervello umano, si concentreranno i lavori di questa edizione del workshop. «Le ricerche finora condotte sull'attenzione nell'ambito delle neuroscienze ci illustrano come particolari eventi salienti o gli obiettivi dell'osservatore possano modificare il modo in cui prestiamo attenzione al mondo esterno. Allo stesso tempo, un diverso filone di ricerca si è occupato di studiare come premi e punizioni possano regolare il comportamento degli esseri umani ed i meccanismi decisionali. Negli ultimi anni, e di questo parleremo nel workshop, i due ambiti sono confluiti in un'unica linea di ricerca in cui si studia come l'interazione tra attenzione, percezione e ricompensa determini il nostro comportamento» spiega la ricercatrice Veronica Mazza, responsabile dei Laboratori di Psicologia Sperimentale del CIMeC e una delle organizzatrici del workshop.
Lo scenario è complesso: il livello motivazionale può influire anche inconsciamente sulla quantità di attenzione che rivolgiamo agli oggetti e quindi anche sulla nostra capacità di apprendimento degli stimoli che ci circondano. Gli studi più recenti hanno messo in luce che anche il cervello adulto mostra un certo grado di plasticità, una qualità che ci consente di apprendere per adattarci all'ambiente. L'attenzione e i meccanismi di rinforzo innescati dalle ricompense sembrano essere i due fattori cruciali che regolano tale plasticità cerebrale. Inoltre, il sofisticato sistema cognitivo dell'essere umano sembra avere un concetto molto astratto e flessibile di premio, riconoscendo come tale sia un evento piacevole ottenuto dall'ambiente in seguito ad una certa azione, sia l'essere in grado di per sé di eseguire bene un compito. Questi eventi generano nel cervello l'attivazione di particolare circuiti neurali che rispondo alle ricompense innescando il rilascio di particolari neurotrasmettitori che modificano e amplificano la capacità del cervello di apprendere e di mettere in risalto gli stimoli rilevanti.

I ricercatori invitati a dare il proprio contributo al convegno di quest'anno discuteranno proprio di questi aspetti, e provengono da prestigiosi istituti di ricerca europei e statunitensi. Sono Leo Chelazzi, dell'Università di Verona, Clayton Hickey del CIMeC di Trento, Jane Raymond della University of Birmingham (Regno Unito), Wolfram Schultz della University of Cambridge (Regno Unito), Maurizio Corbetta della Washington University (USA), Jacqueline Gottlieb della Columbia University (USA), John Serences della University of California San Diego (USA), Takeo Watanabe della Brown University (USA) e Marty Woldorff della Duke University (USA).

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