S... ballo al museo

Danza

Università Estate 2007

La scienza a passo di flamenco
Incontro tra danza e scienza per sperimentare i passi base del flamenco.
Un'occasione dedicata a tutti coloro che sono affascinati da questa danza e amano ascoltare le vibrazioni della musica dal vivo del cajon, per trascorrere una serata davvero speciale.

In collaborazione con Peña Andaluza

Prenotazioni: tel. 0461 270311

A partire da mercoledì 4 a sabato 7 luglio 2007 alle ore 18.00 il Museo Tridentino di Scienze Naturali propone S… ballo al museo, quattro appuntamenti per imparare i passi base del flamenco all’insegna del divertimento e della scienza.
Ad ogni incontro, dopo aver ammirato l’esibizione dei ballerini di flamenco dell’Associazione Peña Andaluza, sarà possibile ripetete l’esecuzione di alcune figure particolarmente significative e suggestive e, con l’aiuto di un operatore del museo, capire le leggi fisiche legate ai movimenti per poi ballare a ritmo di musica in modo più consapevole. Il risultato è un intreccio tra arte e scienza appunto, in uno scambio continuo di stimoli.

L’appuntamento, dedicato a tutti gli appassionati di ballo, grandi e piccini, è un’occasione unica per avvicinarsi in un modo nuovo e divertente al flamenco, espressione artistica legata alla padronanza del linguaggio del corpo, fatto di alcuni segni convenzionali e di molta capacità individuale di trasmettere emozioni.

S… ballo al museo è una iniziativa del Museo Tridentino di Scienze Naturali realizzata in collaborazione con l’Associazione Peña Andaluza.

Mercoledì 4 luglio 2007 doppio appuntamento con il flamenco: dopo S… ballo al museo alle ore 18.00, tutti gli appassionati potranno ammirare lo spettacolo di Surrealismo flamenco “Contaminazioni” alle ore 21.30 al Palazzo delle Albere, a Trento in via Sanseverino.

Approfondimento
Il Flamenco è espressione artistica di una cultura antichissima, fortemente legata all'identità culturale del popolo gitano, ma soprattutto a quel crocevia di culture e tradizioni che è l’Andalusia, un po' Europa, un po' Africa, un po' oriente...
La cultura del Flamenco si esprime in una filosofia globale della vita, toccando canto, musica, danza, poesia.
Il flamenco è un ballo individuale. La tecnica è strettamente correlata alla filosofia di tale ballo, che si basa sul principio dei ruoli distinti. In questa danza, che può essere ballata indifferentemente dall'uomo e dalla donna, i movimenti sono diversificati in base al sesso e presentano differenze estetiche e contenutistiche di rilievo. Per capire la tecnica del flamenco si deve partire dai valori di cui sono portatori il ballerino e la ballerina. Si devono cioè sapere interpretare i messaggi che essi mandano attraverso il movimento, i gesti, lo sguardo. Le regole scritte di questo ballo sono poche: ciò che lo rende particolare e affascinante è la estemporaneità, quindi la interpretazione personale.
Le figure, intese come azione programmata dei piedi, hanno la loro importanza, come in tutte le danze; ma i movimenti del corpo, proprio in quanto liberamente concepiti, hanno un peso decisivo sull'effetto complessivo della performance e sul suo livello qualitativo ed artistico.
Le figure della dama e quelle del cavaliere sono diverse ed hanno una loro specificità. I ballerini eseguono programmi distinti, perchè il flamenco è la voce della donna, è la voce dell'uomo, è anche la voce, per quanto possa sembrare strano, della coppia intesa come somma di problematiche individuali: tutto assieme. Perchè nel flamenco si parla spesso d'amore, e l'amore coinvolge sempre due persone. Nella donna prevalgono i movimenti erotici delle anche, le figurazioni delle mani e delle braccia, l'esibizione spavalda della parte superiore del corpo, la spinta verso l'alto che sembra preludere al volo. Nell'uomo si colgono la forza, la sicurezza, la determinazione. Rispetto all'equilibrio dei suoi pacati movimenti acquistano maggiore risalto i moduli espressivi della dama. L'esecuzione del ballo equivale, più che al racconto di una storia, alla interpretazione di uno o più stati d'animo che possono succedersi nel corso di un'unica esibizione. Lo sguardo del danzatore o della danzatrice deve essere in linea con il tipo di sentimento che si vuole rappresentare; le contrazioni del volto, i gesti, le stesse smorfie devono avere il tempo della musica ed essere in sintonia con l'evolversi degli umori.


organizzazione: Opera Universitaria