Sanpa

Mostra

Sabato 1 settembre ad ore 18.30, presso lo Spazio Espositivo Pretto (p.zza San Benedetto di Trento), si terrà l'incontro con Mauro Zorer (aperitivo e intrattenimento musicale con il quartetto jazz: “We and She”) per inaugurare la rassegna “SANPA”; un’interessante ricerca sulla comunità di San Patrignano di Pergine (TN) impegnata nel recupero dalla tossicodipendenza.
Questa è la 10^ proposta sulla fotografia d’autore elaborata nel corso degli ultimi tre anni da Phf Photoforma e, per per celebrare il 10° evento espositivo, Phf Photoforma ha deciso di pubblicare un semplice ebook (attualmente in corso di ultimazione) che avrà la funzione di inaugurare la produzione dei cataloghi digitali delle diverse manifestazioni. Auspichiamo quindi che questo primo format editoriale, superate alcune attività di controllo previste per la pubblicazione, possa essere prossimamente distribuito.

Mauro Zorer è un bravo e preparato fotografo trentino. L’ho conosciuto ad un corso di fotografia che ho tenuto diversi anni fa a Trento ed avevo già colto, allora, sia il suo grande potenziale espressivo, sia l’immensa motivazione che lo animava verso la fotografia.
Da quel tempo è trascorso, inesorabile, altro tempo… Un tempo che Mauro ha sapientemente e operosamente investito: studiando, scoprendo, sperimentando e, molto, fotografando cose interessanti.
Attratto in modo particolare dalla fotografia di reportage e di racconto, Mauro ha studiato (diventandone allievo brillante) con Sandro Iovine (giornalista, critico fotografico e direttore della rivista “Il fotografo”) e presentando al pubblico (Sala Maier di Pergine), nel 2011, un interessante progetto su Napoli >>
L’incontro con la comunità di San Patrignano di Pergine (TN), abbreviata familiarmente con il termine “SANPA” (da cui il titolo di questa rassegna), offre a Zorer la possibilità di “andare oltre” e di riflettere, nelle molte sessioni di riprese eseguite presso questa realtà, sulle opportunità di registrazione e di “ascolto” offerte dalla fotografia di ricerca applicata ad uno specifico campo di indagine.
L’occhio di Zorer, scava, con grande rispetto e senso della misura, dentro le molteplici attività che la comunità di San Patrignano ha sviluppato, con straordinaria competenza e qualità di risultati, per recuperare alla normalità le centinaia di persone che, dal lontano 1989, la popolano per recuperarsi dalla tossidipendenza.
A San Patrignano di Pergine si creano intelligenti attività sociali (nel 1998 la comunità ha creato una struttura per l'addestramento di cani specializzati nell'assistenza a portatori di handicap) ed incredibili manufatti, divenuti famosi per qualità ed eccellenza. Fra le tante cose prodotte, le più note sono sicuramente le celebri “Sanpabikes”; mitiche biciclette da corsa che sono impiegate da importanti squadre ciclistiche di fama internazionale.
Zorer indaga la vasta “materia” che i “SANPA” elaborano giorno per giorno e, in questo ricomposto e caleidoscopico laboratorio sociale, grazie all’uso di una fotografia moderna e decisamente intrigante, scevra da qualunque ribollita foto-amatorialità, il suo lavoro è capace di giungere, con precisione e grande acutezza visiva, fino all’anima dell’individuo.
Le mani, primario oggetto di questa raccolta di 16 fotografie sono il meraviglioso e dinamico trait d’union che lega il lungo percorso di indagine operato dall’autore. La selezione è stata operata pensando a due diversi percorsi “simmetrici” (8 + 8 fotografie): le “Sanpabikes” e, con il filone “Hands”, le lavorazioni di altri specialistici prodotti realizzati dai ragazzi del “SANPA”.

Zorer restituisce in modo compiuto, originale e modernissimo, anche le atmosfere più cupe dei laboratori artigianali; luoghi fatti di materiali preziosi e duttili che si abbracciano agli utensili capaci di plasmarli. Bagliori e lampi di luce che squarciano le inquadrature (eseguite sempre e solo in luce ambiente con piena padronanza tecnica del mezzo), mani che si muovono freneticamente e che rappresentano, quali futuristiche opere di Boccioni o Balla, la generosa operosità e la grande cura con cui si realizzano telai al carbonio, elementi di arredo in legno ed altri infiniti oggetti che testimoniano, materialmente, il “recupero” di tanti ragazzi.
Una mostra che convince ad ammalia, grazie ai suoi ritmi e alla profonda coerenza formale e calligrafica delle fotografie, chiunque la osservi.
Per comprendere bene il lavoro di Mauro Zorer e la sua delicata confidenza con ciò che registra, occorre lasciarsi trasportare dal fluente ritmo delle sue fotografie ed immaginare quelle atmosfere popolate dagli infiniti sentimenti di coloro che le abitano. Autoriflessioni ed ingranaggi si mescolano assieme; pensieri intensi che si accompagnano al movimento di un’azione o ad ogni singola parte di un processo che produce manufatti, ma che nel contempo “rigenera” valore sociale… Nel dinamismo iconografico di Mauro ritroviamo tutto questo: un vorticoso ed incessante movimento che diviene catarsi.
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organizzazione: Phf Photoforma