Sans Retour
Oriente Occidente 2006
Danza
Compagnie François Verret (Francia)
Sans Retour
Coreografia di François Verret
Prima nazionale
Coreografia François Verret
Canto Dorothée Ningabire Munyaneza
Collaborazione artistica Silvie Blum
Coordinamento Marion Piry
Disegno luci Christian Dubet
Scrittura luminosa François Verret
Regia luci Gwendal Malard
Musica Alain Mahé
Concezione dispositivi sonori e registrazoni Céline Seignez e Alain Mahé
Regia suono Céline Seignez
Stagista suono Géraldine Foucault
Costumi Tifenn Morvan
Realizzazione costumi Tifenn Morvan e Martine Philippe
Stagisti costumi Gelane Gadras e Laure Fonvieille
Dispositivi scenici Vincent Gadras e Stéphane Potiron
Regia Vincent Gadras e Stéphane Potiron
Amministrazione Compagnie FV Christophe Piederrière
Distribuzione Damien Valette
Coordinamento Catherine Rivalland
Danzatori Mathurin Bolze, Mitia Fedotenko, Marta Izquierdo Munoz, Dimitri Jourde, Angela Laurier, Line Tørmoen
François Verret è un artista associato al Théâtre National de Bretagne.
Spettacolo prodotto dal Théâtre National de Bretagne e coprodotto da Festival dAvignon, Théâtre de la Ville Paris, Opéra de Lille, LApostrophe, Scène Nationale Cergy Pontoise
La Compagnie François Verret è sovvenzionata da Ministère de la Culture et de la Communication (Drac Ile de France) ed è in residenza a LApostrophe, Scène Nationale de Cergy Pontoise
et du Val dOise
Testo da The Fiery Hunt di Charles Olson
durata 55 minuti
Paesaggio poetico forgiato da misteriose memorie, ombre, tracce, segni, Sans Retour apre un varco per progettare limmaginario e il suo destino
Laudacia di un movimento senza ritorno
Direttamente dal Festival dAvignon 2006 giunge a Oriente Occidente la pièce di una vecchia conoscenza: Sans Retour di François Verret, ancora un campione della nouvelle danse francese anni Ottanta che ha saputo resistere alle scosse e ai sommovimenti della danza contemporanea in continua ebollizione. Di lui sappiamo molto, se non quasi tutto. Divenne coreografo nel fatidico 1980 (anno felix per Pina Bausch e non solo) guadagnandosi subito in patria e in Europa una fama di artista introverso, poco incline a farsi accarezzare dai bagliori della ribalta, eppure fantasioso, spiazzante, già portavoce di un teatrodanza capace di enucleare gli stili e i materiali espressivi più diversi e di promuovere gli accostamenti più arditi. Verret non ha mai voluto creare una compagnia che portasse il suo nome, almeno sino alla fine degli anni Novanta. Diceva: Mi interessa trovare unespressione teatrale originale, ogni volta trasformabile in rapporto allincontro con dei compagni differenti. Mi affascina vivere in situazioni di pericolo con altre persone. E infatti tutti i suoi spettacoli dalla pièce desordio, Tabula Rasa, che vinse già nel 1980 il primo premio al celebre concorso coreografico di Bagnolet allultimo Sans Retour sono nati in collaborazione con artisti diversi: attori come Daniel Emilfork, Daniel Kenigsberg, Frédéric Leidgens, Alain Rigout, danzatori come Anne Koren, Bernardo Montet, Mathilde Monnier, Jean-Christophe Pare, musicisti come Ghédalia Tazartes, Yumi Nara, Fred Frith, Jean-Pierre Drouet, scultori come Goury, Claudine Brahem, e disegnatori delle luci come Rémi Nicolas e Christian Dubet.
Prima di diventare nel 1993 direttore artistico dei Laboratoires dAubervilliers spazio di creazione, ricerca e incontro tra artisti e pubblico François Verret ha prestato la sua attività allAssociation 1B, al Groupe de Recherche Chorégraphique dellOpéra di Parigi, al Centre National de Danse Contemporaine di Angers. Con la pièce Kaspar Konzert si è insediato a Rennes e qui nel 2002 è diventato artista associato del Théâtre National de Bretagne firmando, questa volta con la propria compagnia, otto spettacoli tra cui Chantier Musil lultimo passato in Italia, a Torino, prima di questo debutto in cui si sono ravvisati tutti gli elementi di un percorso che ha virato verso la letteratura e i grandi testi del Novecento, come Luomo senza qualità di Robert Musil, da cui ha preso le mosse anche Tokyo Musil Impromptu (2003).
Dissolvere la danza in una stratosfera poetico-riflessiva, renderla permeabile al flusso dei pensieri e delle metafore letterarie è ciò che accade pure in Contrecoup (2004), questa volta ispirato ad Assalonne! Assalonne! di William Faulkner. Infine si giunge a Sans Retour: per questa creazione nuova di zecca, Verret sceglie apparentemente gli stessi compagni di strada del Moby Dick di Melville (ma anche di Orson Wells) e imbarca sulla sua Arca di Noè i soliti artisti diversi: attori, musicisti, danzatori, circensi, scenografi, disegnatori delle luci. In realtà questa volta ingaggia una lotta, un corpo a corpo pari a quello contro il regno dei mostri, del terrore e delle immense profondità che sfuggono allintelligenza umana del capolavoro dello scrittore statunitense tra lingua e scrittura scenica. François compare in scena (lanno scorso, ricordiamolo, ha firmato per sé lassolo In the Back of my Mind) e contribuisce a mettere in danza e in movimento non le parole del Moby Dick bensì leco di quelle parole.
Paesaggio poetico forgiato da misteriose memorie, ombre, tracce, segni, Sans Retour apre un varco per progettare limmaginario e il suo destino, scrive Irène Filiberti quello della creazione intesa come gesto portavoce di unutopia. Parole di unaudacia pari al titolo categorico, inquietante e promettente di questo spettacolo, nel suo essere senza ritorno.
Marinella Guatterini
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto