Sapore di tè, profumo di oppio
Sapore di tè, profumo di oppio
Commerci, cultura, conflitti tra Europa e Cina dal XVIII al XX secolo
La mostra coprirà un arco cronologico compreso fra la metà del Settecento e la proclamazione della Repubblica (1912), concentrandosi sul periodo dei cosiddetti "trattati ineguali", che segnarono, contemporaneamente, il punto più basso nella millenaria storia della Cina come potenza di riferimento in Asia orientale e quello più alto del predominio commerciale europeo nelle acque del Pacifico.
Nell'esposizione vi saranno tre punti focali: la ricostruzione dell'interno di una casa da tè, quella dell'interno di una fumeria d'oppio, basate su immagini d'epoca, e un settore dedicato ai video, che permetterà ai visitatori di scoprire una vasta filmografia dedicata agli argomenti della mostra. Nei primi due casi, si tratterà di creare delle quinte teatrali in cui, oltre allo sfondo costituito da immagini d'epoca, verranno collocate della mobilia e delle suppellettili, prese in prestito da aziende specializzate del settore (per esempio Latitudini Mobili Etnici di Cernusco sul Naviglio, Milano, Compagnia delle Indie Srl, Maserà di Padova) e dei manichini bidimensionali riproducenti i personaggi dell'epoca.
Verranno presentati dei film legati alla presenza europea in Asia e soprattutto in Cina, alla vita nelle concessioni internazionali e alla difficile transizione della Cina verso la modernità (ad esempio il famoso "55 giorni a Pechino" sull'assedio al Quartiere delle Legazioni da parte dei Boxer).
Lungo il percorso saranno anche collocate alcune vetrine - facenti parte della dotazione del Centro Martini o prese in prestito da musei locali - , che conterranno: servizi da tè in porcellana (sia cinese che europea) e in argento (Old Sheffield), samovar, contenitori in latta, etichette, dépliant pubblicitari, ecc. presi in prestito da raccolte private (Rovereto, Arco, Bolzano) o da antiquari, per mostrare l'importanza del tè come bevanda nazionale cinese (e inglese); libri dedicati alla cultura del tè (coltivazione, diffusione, cerimonia del tè) e dell'oppio (coltivazione, uso medicinale, diffusione) e opere letterarie aventi come tema gli argomenti della mostra; servizi da fumo per il consumo della sostanza stupefacente e, più in generale, elementi della cultura materiale cinese e sino-europea relativa al periodo preso in esame nella mostra.
La mostra si basa sulla ricerca storica contenuta in due volumi editi dal Centro Martino Martini e dedicati proprio alla Via del Tè (a cura del professor Livio Zanini) e alla Via dell'Oppio (a cura della dottoressa Laura De Giorgi). I due libri sono corredati dalla riproduzione di immagini e di dipinti d'epoca che faranno da filo conduttore per l'esposizione in oggetto.
Il percorso espositivo sarà articolato in dieci sezioni (più una introduttiva):
Il tè, la bevanda nazionale della Cina
La diffusione del tè in Europa
La Compagnia Inglese delle Indie Orientali
Il sistema di Canton: il difficile rapporto con i barbari d'Occidente
Il consumo e il commercio dell'oppio in Cina
La Prima guerra dell'oppio e la nascita dei trattati ineguali
La rivolta dei Taiping e la Seconda guerra dell'oppio
La Prima guerra sino-giapponese e il cambiamento degli equilibri asiatici
La spartizione della Cina e la rivolta dei Boxer
La caduta dell'Impero e la nascita della Repubblica
Accanto al percorso storico per immagini il visitatore potrà comprendere il ruolo che la cultura cinese ha avuto negli stili di vita europei attraverso l'esposizione di mobili d'epoca e di oggetti legati al consumo del tè e dell'oppio.
La simmetria, l'ordine, la presenza di utensili per la preparazione del tè e la sua degustazione insieme a statuette di Buddha o immagini degli antenati accompagnano ogni stanza del tè.
Questo locale, immancabile in ogni casa cinese, venne per così dire importato in Europa: mercanti facoltosi, uomini di governo soprattutto inglesi, borghesi arricchiti facevano a gara per possedere oggetti provenienti dalla Cina.
Per quanti invece non avevano la possibilità di avere nella propria dimora un angolo per gustare la bevanda, case da tè - ossia locali pubblici - si moltiplicarono ben presto nelle maggiori città cinesi.
Ovviamente questa usanza venne trapiantata in Europa e la moda di bere il tè in compagnia divenne un simbolo del modo di vivere inglese e non solo
In occasione della mostra sono in programma questi eventi:
7 febbraio ore 18.00 Palazzo Roccabruna: inaugurazione mostra
12 febbraio ore 17.00 Palazzo Roccabruna: tradizionale cerimonia del tè
13 febbraio ore 17.30 Biblioteca comunale di Trento: presentazione del volume di Livio Zanini "La Via del Tè"
Dal 5 al 13 febbraio: la Biblioteca comunale di Trento organizza una piccola esposizione di libri (dalle ricette ai romanzi) che hanno per argomento il tè e l'oppio
8 marzo, ore 16.00: presentazione del francobollo delle Poste Italiane, commemorativo di Martino Martini nel 400esimo anniversario della nascita.
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Nel 2014 ricorre il quattrocentesimo anniversario della nascita di Martino Martini (Trento, 1614 - Hangzhou in Cina, 1661), che visse per diciassette anni in Cina come missionario gesuita sulle orme di Matteo Ricci e Michele Ruggieri; figura estremamente poliedrica di viaggiatore trentino, fu sinologo, geografo e storico, instancabile sostenitore del dialogo tra la civiltà cinese e l'Occidente. Le sue numerose opere scientifiche e divulgative, immediatamente tradotte in molte lingue europee, gli garantirono fama internazionale nel suo secolo, ed ebbero il merito di portare nel vecchio continente notizie documentate e approfondite di una realtà, quella cinese, tanto leggendaria quanto sconosciuta.
Martino Martini nacque a Trento il 20 settembre 1614. La famiglia gli fece frequentare il Collegio dei Gesuiti di Trento (attuale sede della Biblioteca civica) e al termine degli studi decise di intraprendere la carriera religiosa nella versione missionaria. A Roma perfezionò gli studi presso il Collegio Romano sotto la guida di Athanasius Kircher, maturando la scelta di andare come missionario in quello che era il più avanzato e florido impero del mondo per quel tempo, la Cina. Martino Martini giunse in Cina nel 1643, quando la potente dinastia Ming cadeva sotto i colpi della nuova agguerrita dinastia Qing, di origine mancese.
Martino Martini riuscì con tenacia ed intelligenza a compiere la sua missione, raccogliendo ingente materiale documentario e cominciando ad approntare le sue numerose opere che volle mettere a disposizione di tutti tramite edizioni a stampa che, tradotte in molte lingue, conobbero una vastissima diffusione in tutta Europa.
In quanto protagonista del dialogo tra le civiltà, Martino Martini rappresenta una grande opportunità per rilanciare il dialogo tra la Cina e l'Italia (e con essa l'Europa intera), proprio perché, diversamente da tanti esploratori o colonizzatori, non ha arrecato alcun danno ai popoli con i quali è giunto in contatto, anzi al contrario si è prodigato per moltiplicare le occasioni di incontro e di scambio.
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Organizzata da:
Centro Studi Martino Martini per le relazioni culturali Europa/Cina - Trento
In collaborazione con:
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento - Comune di Trento - Università degli Studi di Trento
Con il contributo di:
Fondazione Cassa Risparmio di Trento e Rovereto - Provincia autonoma di Trento
Per informazioni e prenotazioni visite scuole, rivolgersi a:
Centro Studi Martino Martini per le relazioni culturali Europa/Cina
Via Verdi 26 - 38122 Trento
0461-281343
www.centrostudimartini.it
organizzazione: Centro Studi Martino Martini per le relazioni culturali Europa/Cina