Saturday Light!

Una proposta un pochino diversa per il sabato sera…

Convegno , Teatro
[ Annamaria Soldo]

Change your weekend!
Due proposte un pochino diverse per il sabato sera…

Ore 19 Presentazione del libro di Sebastiano Mondadori “Gli amici che non ho” (Codice Edizioni 2015)
Sebastiano Mondandori, scrittore toscano e direttore della scuola di scittura creativa Barnabooth, si racconta in dialogo con l’editor Giuliano Geri e accompagnato dalle note di Tommaso Pasquini.
Giuliano Sconforti ha due ossessioni: le donne e il denaro, che non basta mai. Gli amici lo abbandonano, le ex mogli lo perseguitano, le amanti scalpitano, ma c'è lei, Miriam, l'errore perfetto in cui dissipare ciò che resta del desiderio di amare. E poi c'è il nonno amato e temuto, il nonno che alle otto del mattino aveva già fatto visita alla prima delle sue amanti, e che decide di farsi seppellire in pigiama perché lui, che ha vissuto tempi duri, sa bene quanto sia scomodo dormire vestiti. La Vedova, l'Orfana, l'Attricetta, la Zita e l'Ebrea Errata sono solo alcune delle donne che incontreremo nel romanzo, un viaggio al cuore del desiderio

«Dentro il gonfiore di un’espressione attonita, la stessa di mio padre dopo i quarant’anni, cerco di rinvenire i tratti originali di una gioventù di cui è sopravvissuta solo la rabbia: ammansita dalle sconfitte, è una rabbia che dispera piano. Se sorrido, sono convinto di sorridere ancora con la dolcezza sprovveduta di un tempo»
«Quattromila euro, otto giorni per restituirli e mantenere la mia vita così com’è. Non basta più essere solo un perdente per dichiararsi un sognatore»
Sebastiano Mondadori, Gli amici che non ho
«Una sapienza narrativa naturale» Lidia Ravera; «Una scrittura coraggiosa e raffinata» Ernesto Ferrero; «Sebastiano Mondadori ci fa capire che quanto racconta è vissuto dentro di lui come una musica lontana e indistinta. Questo è talento» Enzo Siciliano
Sebastiano Mondadori è nato a Milano nel 1970. Vive a Lucca, dove ha fondato e dirige la scuola di scrittura creativa Barnabooth. Ha scritto Gli anni incompiuti (Marsilio, 2001; Premio Kihlgren), Sarai così bellissima (Marsilio, 2002), Come Lara e Talita (Marsilio, 2003), La commedia umana. Conversazioni con Mario Monicelli (il Saggiatore, 2005; Premio Efebo d’Oro), Un anno fa domani (Instar Libri, 2009; selezionato per il Premio Strega 2010) e Miracoli sbagliati (Miraviglia, 2013).

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Ore 21 Dramma didattico Il consenziente e il dissenziente di Bertold Brecht
attore, regia e animazione dei personaggi Annamaria Soldo
piccola ouverture con Valerio Terzan al trombone tenore

Discutibile messa in scena con carta e domande sull’uomo e sulla collettività da usare per un giusto agire. Attore, regia e animazione dei personaggi di Annamaria Soldo.

Il consenziente e Il dissenziente sono le due differenti versioni della difficile imp del Ragazzo, del Maestro e dei Tre Studenti. L'originale racconto giapponese, Taniko. La prova
della valle, ispirò Brecht il quale propose una prima riscrittura agli studenti della Karl-Marx Schule, nel quartiere Neukölln di Berlino. Nella stesura finale, tenne conto dei loro commenti e delle loro reazioni.
Il dramma didattico è una forma di teatro a cui Brecht si dedicò durante gli anni fra il 1929 e il 1931, in una stagione in cui si sentiva profondamente la fine dell'individuo, in un periodo di crisi politica e sociale prossima ad un punto di rottura. Abbattendo la tradizionale separazione tra attori e spettatori il dramma didattico si propone come strumento per la collettività e il singolo. Questi, mettendo in scena se stessi e i propri problemi, cercano una soluzione: un “teatro da usare”per insegnare (Lehrstück) e imparare liberamente, provando e riprovando le diverse possibilità di un giusto agire nel bene di entrambi. “Si richiede sia agli spettatori che agli attori una radicale semplificazione dell'esperienza, una riduzione dell'azione e del gesto a un minimo di decisioni possibili.” (F. Jameson, Brecht e il metodo). La maggior parte di questi drammi didascalici, da L'accordo a La linea di condotta sino a Il consenziente e Il dissenziente, affronta il tema angoscioso e urgentissimo del problematico rapporto che lega individuo e collettività. Questi strumenti teatrali sono occasioni per una crescita di coscienza da parte di un gruppo di attori o non attori. Sono congegnati come un esercizio di riflessione etica e politica
che fa appello al singolo individuo per un ripensamento approfondito del proprio impegno e degli strumenti teorici del proprio impegno. (M. Castri, Per un teatro politico)

Costi

Ingresso 3 euro