Saverio Tasca e AlterArco
Saverio Tasca, vibrafono; Maurizio Spinazzè, violino; Josè David Fuenmayor Valera, violino;
Simone Siviero, viola; Giulio Padoin, violoncello
“Il progetto AlterArco si fa strada nella mia mente quasi per caso: alcuni anni fa avevo risposto all’invito di suonare da solo in una piccola chiesetta, ma a due settimane dal concerto decisi invece di raccogliere dei musicisti provenienti da una orchestra giovanile per avere un timbro più ricco. L’impatto sul pubblico e su me stesso fu così convincente che pensai di farlo diventare un mio progetto stabile!
Credo che il segreto stia nella distanza presente tra le percussioni a tastiera (marimba e vibrafono) e gli archi. La quasi totalità delle loro caratteristiche si scontrano, e questo genera grandi possibilità, sia nella fase di scrittura e arrangiamento sia durante la performance. Inizialmente il progetto vedeva la marimba e gli archi suonare una serie di brani dedicati alla grande guerra sotto il nome di “L’uomo che cammina”. Successivamente “Novae Terrae” , un secondo repertorio, era dedicato alla rilettura di immagini della nostra cultura: la terra, il lavoro…
Il progetto odierno vede come protagonista non più la marimba ma il vibrafono. L’ispirazione qui arriva dall’aver sperimentato dei nuovi orizzonti espressivi combinando vibrafono e violoncello, in collaborazione col violoncellista del gruppo, Giulio Padoin. La nuova proposta in quintetto, volutamente senza un nome prefissato ma che potrebbe essere “musica libera”, vuole riaprire al gruppo la strada della sperimentazione e in particolare di una musica non “a programma”, ovvero una musica che nasce dalle proprie radici, in particolar modo dalle tipologie degli strumenti usati. Perciò, se da una parte il vibrafono suggerirà atmosfere moderne e jazzistiche, gli archi sosterranno la musica colta e organizzata. La freschezza sarà la padrona assoluta, e l’uso del vibrafono anziché della marimba aiuterà a percepire questo carattere”. (ST)
Ingresso euro 5