Scaparro. L'illusione teatrale

Convegno

Presentazione del libro
Scaparro. L'illusione teatrale
a cura di Maria Grazia Gregori e Daniele Aluigi

con Maurizio Scaparro

Maurizio Scaparro è uno dei registi di teatro italiani più noti a livello internazionale. Durante la sua attività ha diretto numerose istituzioni teatrali in Italia e all’estero. In particolare, si ricordano: il Settore Teatro della Biennale di Venezia dal 1979 al 1982 dove, fra l’altro, nei tre anni successivi creò il “Carnevale del Teatro” con grande eco mondiale; il Théâtre de l’Europe come directeur adjoint accanto a Giorgio Strehler nel 1983 e, dallo stesso anno al 1990, il Teatro di Roma. Subito dopo, nel 1992, è consigliere teatrale dell'Esposizione Universale di Siviglia; poi guida il Teatro Eliseo di Roma fino al 1998 e, dal 1999, crea e dirige il Théâtre des Italiens a Parigi.
Tra le sue regie più significative in Italia e all’estero, La Venexiana di Anonimo Veneziano del Cinquecento: con Laura Adani la prima volta negli anni sessanta, Valeria Moriconi la seconda e infine con Claudia Cardinale, più di recente, protagonista a Parigi. Alcuni suoi spettacoli – Don Chisciotte, Amerika, Mémoires – hanno avuto anche una versione cinematografica e televisiva, prima che il regista girasse nel 2008 un vero e proprio film dal titolo L’ultimo Pulcinella: sceneggiatura scritta con Rafael Azcona per un cast internazionale capeggiato da Pierre Arditi, Adriana Asti e Massimo Ranieri. Un film girato tra Napoli e le banlieue parigine con al centro un attore-pulcinella napoletano che passa dalla povertà della sua città agli incendi delle multietniche periferie francesi.

Il libro
Si tratta di una biografia dell’artista e del suo percorso intellettuale e creativo nell'arco di oltre quarant'anni di carriera. Una serie di saggi danno un inquadramento generale grazie ai preziosi e autorevoli contributi di personalità quali Maria Grazia Gregori, Agostino Lombardo, Paolo Emilio Poesio, Paul-Louis Mignon, Javier Villàn, Edo Bellingeri, Fausto Malcovati, Angelo Foletto, Renzo Tian, Otello Lottini, James Roy MacBean e Guido Almansi. Dopodiché, vengono attraversate le regie lungo un percorso critico esemplare, evidenziando specialmente l'aspetto visivo, con l'ausilio di vecchie recensioni, note di regia, inediti d’autore e soprattutto fotografie. Ma non solo: nelle pagine di questo libro è possibile individuare la tematica centrale dei lavori di Scaparro, secondo una visione in cui il lavoro teatrale dialoga con altri linguaggi spettacolari e pone attenzione alla vitalità della cultura mediatica, senza dimenticare i rapporti proficui col concetto di "festa" esemplificati a suo tempo nella felice esperienza del "Carnevale del Teatro" veneziano, allorché si dimostrò mirabilmente la connessione tra piazza e teatro. E dietro le continue domande del regista attorno all'odierna necessità oltreché al ruolo di tale arte antica, la sua convinzione che il teatro resti sempre “la più umana delle arti”.
Completano il volume una raccolta di testimonianze di attori, scenografi, critici, collaboratori, tra i quali citiamo Rafael Azcona, Giorgio Albertazzi, Tullio Kezich, Emanuele Luzzati, Max Malatesta, Pino Micol, Franco Quadri, Massimo Ranieri e Roberto Francia. La conclusione del volume viene lasciata a una esaustiva appendice, comprensiva di teatrografia e bibliografia, ma anche di alcuni scritti inediti del regista oltre a una cronologia della sua vita arricchita da una galleria di curiose immagini del suo privato.