Scultura lingua morta. Arte dall'Italia fascista

Convegno

Incontri al MART
Martedì 25 novembre alle ore 18.00 Penelope Curtis, curatrice all’Henry Moore Institute di Leeds, guiderà il pubblico verso un approfondimento critico delle tematiche proposte dalla mostra Scultura lingua morta. Scultura nell’Italia fascista.

Scultura lingua morta. Scultura nell’Italia fascista
La mostra, promossa dall’Henry Moore Institute di Leeds - dove è stata allestita in prima sede - giunge in Italia grazie ai proficui rapporti di scambio e di collaborazione scientifica, instaurati dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto con alcune importanti istituzioni internazionali.
Curata da Penelope Curtis, direttrice dell’Istituto inglese, l’esposizione raccoglie oltre quaranta opere realizzate con materiali e tecniche diverse (bronzo, terracotta, ceramica, gesso, mosaico) Cerca di guardare con animo sereno, privo da un lato di pregiudizi, dall’altro di finalità revisionistiche, ad un periodo storico-artistico importante del nostro paese e ad una produzione scultorea che, pur influenzata dalle esigenze di propaganda del regime, ha inciso nei successivi sviluppi dell’arte scultorea del ‘900 italiano, sviluppandosi tra monumentalità e modernismo. La mostra si struttura in tre momenti, tematicamente distinti e definiti: L'eredità del passato, L'immagine della vittoria e la questione aperta sul Futuro della scultura in epoca moderna. L’ultima sezione della mostra allestita al Mart di Rovereto, dà spazio alla sensazione di una fine vicina, espressa da Martini nel suo libello del 46.
Nel suo testo Martini sembra aver sviluppato un orrore per le forme rigide e ripetitive della scultura, considerandola inseparabilmente legata alla morte. Così, sono esposte tre opere emblematiche di questo “sentire”, fra cui la famosissima “Morte di Saffo. Morte e richiamo all’antico ma anche tentativo di far sopravvivere la scultura - come sembra emergere dal testo dello stesso artista – liberandola dalla statuaria.

Penelope Curtis è curatrice per le esposizioni temporanee alla nuova Tate Gallery di Liverpool dal 1988 al 1993. Nel 1994 è all’Henry Moore Institute di Leeds dove cura il programma delle esposizioni dedicate alla scultura classica e contemporanea e di altre attività. Ha pubblicato studi su Oto Gutfreund, É-A Bourdelle, Barbara Hepworth, Julio González; ha inoltre scritto numerosi saggi per cataloghi dedicati ad artisti contemporanei ed è autrice di Scultura 1900-1945, pubblicato dalla Oxford University Press.