Se lo volete, non sarà un sogno

Convegno

La conferenza viene annullata per motivi organizzativi

Conferenza Pubblica:
"Se lo volete, non sarà un sogno":
imponderabilità e ragione nell'utopia di Theodor Herzl (1860-1904)

Relatore
Raniero Fontana, Institut Albert Decountray, Jerusalem

Herzl, Theodor (Budapest 1860 -Edlach 1904), scrittore e politico ungherese, fondatore del sionismo, ebbe grande influenza sul movimento che portò alla creazione dello stato di Israele. Di famiglia ebrea, studiò giurisprudenza a Vienna, ma si dedicò poi alla carriera letteraria e ben presto divenne noto come drammaturgo e scrittore. Nel 1891 fu nominato corrispondente a Parigi della Neue Freie Presse.
Herzl fu profondamente colpito dall'ondata di antisemitismo scoppiata in Francia nel 1894 in seguito all'affare Dreyfus. Fino a quel momento egli aveva creduto che la soluzione migliore all'antisemitismo fosse la graduale assimilazione degli ebrei alle popolazioni europee di fede cristiana. Ma le ripercussioni dell'affare Dreyfus lo convinsero del fatto che il problema poteva essere risolto solo con la ; creazione di una nazione ebraica con un proprio territorio.
Nel 1896 pubblicò Der Judenstaat (Lo stato ebraico), in cui auspicava la creazione di uno stato ebraico. Sebbene questa soluzione fosse già stata avanzata in passato, Herzl fu il primo a invocare un'azione politica immediata e riconosciuta sul piano internazionale. A tal fine, nel 1897, organizzò il Congresso sionista di Basilea, nel corso del quale, a causa dei suoi legami con la storia ebraica, la Palestina fu scelta quale terra del futuro stato. Nell'ambito del congresso venne fondata l'Organizzazione sionista mondiale, che aveva lo scopo di porre le basi economiche del futuro stato ebraico. Poiché la Palestina era in mano ai turchi, Herzl cercò di negoziarne la cessione con il sultano Abdul-Hamid Il, il quale aveva dimostrato simpatia nei confronti della causa sionista. Tali negoziati furono però inutili, al pari dei colloqui di Herzl con altri sovrani e uomini politici.
Egli morì senza vedere realizzato il proprio sogno. Nel 1905 le sue ceneri furono traslate in Israele, su un monte a ovest di Gerusalemme, da quel momento chiamato monte Herzl, in una località consacrata alla memoria degli ebrei vittime della Shoah.


organizzazione: Fondazione Bruno Kessler-Scienze Religiose