Se questo è un uomo

Convegno

Giorno della memoria. 27 gennaio 2013

Si presenta la nuova edizione (commentata da Alberto Cavaglion e con indici di Daniela Muraca) del libro «Se questo è un uomo» di Primo Levi (Giulio Einaudi editore, Centro internazionale di studi Primo Levi, 2012)
con commento e letture di Maria Luisa Crosina.

É una delle testimonianza più sconvolgenti sull'inferno dei lager, un libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa; «Se questo è un uomo», scritto da Primo Levi tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947 (com'è noto, dopo essere sopravvissuto alla deportazione nel campo di Monowitz, lager satellite del complesso di Auschwitz), è un capolavoro letterario e un'analisi fondamentale della composizione e della storia del lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio. Di questo libro, continuamente ristampato e tradotto in tutto il mondo, Alberto Cavaglion (uno dei più importanti studiosi dell'ebraismo italiano) ha dato alle stampe per Giulio Einaudi, in collaborazione con il Centro internazionale di Studi Primo Levi, una nuova edizione commentata (con contributi di Daniela Muraca) che mercoledì 23 gennaio è presentata al pubblico nella biblioteca civica di Riva del Garda da Maria Luisa Crosina, storica, alla presenza del curatore, nell'àmbito delle iniziative dei Comuni di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole per la Giornata della Memoria. Dalle ore 20.30; ingresso libero.

«Il mio commento all’opera – spiega Alberto Cavaglion nella presentazione del libro – è stato concepito come un umile lavoro di servizio, vòlto soprattutto a scavare, da una parte, dentro la ricca miniera letteraria dalla quale provengono molte parole, molte espressioni di “Se questo è un uomo”: una miniera in cui il metallo-Dante sta accanto alla gemma-Baudelaire, per fare un solo esempio della diversità fra i materiali. Per un altro verso, questo commento esplora le relazioni che intercorrono fra quelli che Levi definisce i "derivati grammaticali" (per esempio, i frequentissimi ossimori e, soprattutto, le ripetute congetture, i molti periodi ipotetici) e una visione del mondo che si presenta "nemica di ogni infinito", affascinata ma al tempo stesso sospettosa sia di fronte all’estremo dei dèmoni e dei degeneri, sia di fronte all’altro estremo dei martiri e dei santi. In questo libro di esordio il problema dell’intertestualità – dei molti prestiti letterari cui Levi fa ricorso, dalla Bibbia ai poeti contemporanei come T. S. Eliot – si presenta in termini molto diversi rispetto agli altri libri che Levi scriverà più tardi, perché “Se questo è un uomo” appartiene a una sua stagione lontana e irripetibile».

Alberto Cavaglion
É un affermato studioso dell'ebraismo italiano. Tra le sue pubblicazioni: “Per via invisibile” (Il Mulino, 1998). Per Einaudi ha curato gli “Scritti Civili di Massimo Mila” (Gli struzzi 1995), e le note all'edizione italiana del volume “Ebraismo di Norman Solomon” (Einaudi Tascabili. Religioni, 1999). I suoi contributi sono presenti anche in “La specie umana” di Robert Antelme (Einaudi Tascabili, 1997), “Memorie ebraiche di Lucette Valensi e Nathan Wachtel” (Gli struzzi, 1996) e in “Storia degli ebrei in Italia” di Attilio Milano (Einaudi Tascabili, 1992).


organizzazione: Comuni e Biblioteche di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole - Alto Garda Cultura