Seminario per la presentazione del volume: I Volpini, una famiglia di scultori tra Lombardia e Baviera (secoli XVII-XVIII)

Convegno

Seminario in occasione della pubblicazione del volume

I Volpini, una famiglia di scultori
tra Lombardia e Baviera (secoli XVII-XVIII)
di Pietro DELPERO
Il Mulino, Bologna 2006

Intervengono:
Andreas TÖNNESMANN (Università di Zurigo)
Andrea SPIRITI (Università dell’Insubria)
Nel corso del XVII e nella prima metà del XVIII secolo assistiamo a una consistente migrazione di artisti italiani verso le corti nobiliari, vescovili e abbaziali della Germania del sud. Si tratta di frescanti, pittori e architetti, ma anche soprattutto di scultori e stuccatori in gran parte provenienti dalla zona dei laghi lombardi (Valle d’Intelvi, lago di Como, Canton Ticino). Furono le punte emergenti di una vera e propria «diaspora»: quella di una popolazione, che per sopravvivere dovette lasciare i poveri paesi della zona dei laghi lombardi per cercare fortuna all’estero. Fin dal Medioevo, con l’Antelami e i Maestri comacini, questo popolo dei laghi aveva sviluppato una singolare abilità nel lavorare e modellare la pietra, che si trovava abbondantemente nelle loro cave e che poteva facilmente essere trasportata per via fluviale fino a Milano e in tutta la Pianura Padana. Questi migranti si erano specializzati in modo da seguire tutte le fasi di lavorazione e di impiego della pietra: dai semplici tagliapietre agli architetti. Una manodopera specializzata che venne attratta dall’intensa attività costruttiva seguita alla guerra dei Trent’anni e dalla conseguente richiesta di decorazioni in stucco, proveniente, nel corso del ’600 e soprattutto del ’700, dai paesi transalpini di religione cattolica e di lingua tedesca: dall’Austria alla Germania, fino alla Boemia e alla Slesia. Furono loro i silenziosi e umili ambasciatori del gusto barocco italiano, che trionfava nei fasti e nelle feste chiassose della Roma berniana e della Venezia tiepolesca, ma furono anche gli sperimentatori e creatori di una koiné del nuovo barocco europeo, stimolati dal contatto con altre tradizioni culturali e artistiche non meno vitali.


organizzazione: ITC-Isig