Serge Latouche in dialogo con Achille Rossi

Convegno

DIALOGHI INTERNAZIONALI:
SE VUOI LA PACE PREPARA LA PACE

UNO SGUARDO SUL MONDO: personalità e temi del dibattito internazionale proposti alla comunità trentina per conoscere e riflettere sulla società contemporanea, le sue tensioni, la sua aspirazione alla pace.

La crisi ha ridisegnato i confini della crescita economica e la linea verticale che, fino a qualche anno fa, indicava parametri infiniti di progresso economico si è spezzata. Da trent'anni Serge Latouche, uno dei filosofi ed economisti più famosi al mondo, critica la visione classica dello sviluppo economico, invocando una inversione di marcia che ha definito col termine "Decrescita felice".
Saranno questi i temi del dialogo con Achille Rossi, filosofo ed educatore umbro, impegnato da sempre per una visione nuova dell'uomo e per un mondo più giusto.

Scheda: Serge Latouche (Vannes, 12 gennaio 1940)
Serge Latouche è un economista e filosofo francese. Fra gli animatori della Revue du Mauss, presidente dell'associazione «La ligne d'horizon», è professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI e all' Institut d'études du devoloppement économique et social (IEDS) di Parigi.
È tra gli avversari più noti dell'occidentalizzazione del pianeta e un sostenitore della decrescita conviviale. Conosciuto per i suoi lavori di antropologia economica, Serge Latouche critica il concetto di economia intesa in modo formale, ossia come attività di mera scelta tra mezzi scarsi per poter raggiungere un fine. Rifacendosi in tal senso al pensiero di Karl Polanyi Latouche critica in particolare, attraverso argomentazioni teoriche e con un approccio empirico comprensivo di numerosi esempi, il concetto di sviluppo e le nozioni di razionalità ed efficacia economica. Nemico del consumismo, l'intellettuale francese è anche uno dei critici più acuti della ideologia universalista dalle connotazioni utilitariste: rifacendosi anche alle concezioni di Marcel Mauss e di Ivan Illich, rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicista. Contro l'universalismo Latouche rivendica in particolare la necessità di «valorizzare l’aspirazione a un dialogo fra le culture, a una coesistenza delle culture. Per questo alla prospettiva dell’universalismo [oppone] piuttosto un 'universalismo plurale', che consiste nel riconoscimento e nella coesistenza di una diversità, e nel dialogo fra queste diversità.»

Fra le sue opere:

- "Il pianeta dei naufraghi", Bollati Boringhieri, 1993;
- "La Megamacchina. Ragione tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso", Bollati Boringhieri, 1995;
- "Il pianeta uniforme. Significato, portata e limiti dell'occidentalizzazione del mondo", Paravia, 1997;
- "L'altra Africa. Tra dono e mercato", Bollati Boringhieri, 1998;
- "Il mondo ridotto a mercato", Edizioni Lavoro, 2000;
- "Immaginare il nuovo. Mutamenti sociali, globalizzazione, interdipendenza Nord-Sud", L'Harmattan, 2000;
- "Giustizia senza limiti. La sfida dell'etica in una economia globalizzata", Bollati Boringhieri, 2003;
- "Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell'immaginario economico alla costruzione di una società alternativa", Bollati Boringhieri, 2005;
- "La scommessa della decrescita", Feltrinelli, 2007;
- "L'invenzione dell'economia", Bollati Boringhieri, 2010.