Shakespeare for dreamers
Mostra–installazione sonora con le opere del pittore armeno Ashot Yan che hanno ispirato il compositore Nicola Segatta
Nelle sale della mostra saranno presenti 4 postazioni di ascolto in alta fedeltà in corrispondenza delle opere che hanno ispirato le melodie del disco: un’edizione accattivante corredata da opere di Ashot Yan che potrete acquistare presso la mostra.
Un disco nato sulle assi del palcoscenico, inseguendo le suggestioni di testi che già Shakespeare aveva pensato come canzoni, destinate ad essere eseguite dagli attori o dai musicisti di scena. Accantonata la raffinatezza formale dei sonetti o dei pentametri dei versi teatrali, il poeta inglese aveva pertanto adottato una scrittura più semplice e immediata che rende la lingua della sue canzoni classica, nei precipizi della sua profondità, ma allo stesso tempo magnificamente pop perché fatta di monosillabi, ritmo e ripetizione.
Sospeso tra mondi e ambiti diversi è, allo stesso modo, la riscrittura di Nicola Segatta, con orchestrazioni tra il classico e il cinematografico e un ampio retroterra d’ispirazioni, da Monteverdi ai Beatles passando per Shostakovich, l’Armenia e De André: un linguaggio musicale che, come già l’inglese di Shakespeare, ruba da altri la grammatica, i vocaboli, lo humour, i suoni, la cadenza, per diventare qualcosa di completamente nuovo.
Un affascinante viaggio sonoro affidato alla voce di Adele Pardi e agli strumenti de La Piccola Orchestra Lumière -caleidoscopico ensemble nato per accompagnare spettacoli e film muti, oggi orchestra residente della Filarmonica di Trento- e alla solidarietà di ospiti d'eccezione quali gli archi del Trio Broz e una coppia di violoncellisti di fama mondiale, Monika Leskovar e Giovanni Sollima, mentore dell’intera opera.
organizzazione: Il Vagabondo Produzioni