Shalom Aléchem. Giornata della memoria

Teatro

Stagione Teatrale di Ala 2004/2005

Club Armonia
Shalom Aléchem. Giornata della memoria
testo di Andrea Zanotti e Renzo Fracalossi
regia di Renzo Fracalossi

Nasce questo progetto da un ragionamento lungo e condiviso, un ragionamento che parte dal mondo del trentino non ebraico per oltrepassare orizzonti e luoghi, memorie e tempi per diventare così un confronto fra sensibilità diverse e storie culturali differenti, ma soprattutto nasce non tanto, o meglio non solo, dal bisogno civile di ricordare, ma anche dal dovere morale - quasi una sorta di "imperativo categorico" - di trasmettere alle giovani generazioni l'infinito dilatarsi del senso dell'orrore e la necessità di oltrepassare il sempre rischioso limite delle differenze etniche, religiose e culturali, anche in realtà, come la nostra, dove meno impattante spesso ci appare l'idea di confine, ma non per questo meno pericolosa. E per farlo non può però non principiare il ricordo, della coscienza condivisa sul proprio ruolo del passato, un ruolo che, comunque si voglia poi leggere la storia, non può non prescindere da quella macchia, forse indelebile, sulla coscienza storica collettiva di Trento rappresentata dal "pogrom" ebraico seguito alla ben nota vicenda del piccolo Simone Unverdorben, il Simonino cioè della conosciuta tradizione cattolica, vicenda rispetto alla quale va fatto un ulteriore passo, forse non tanto di chiarezza essendo ben conosciuti i contorni ed il significato dei fatti occorsi, quanto piuttosto di recupero della memoria e di divulgazione della stessa, anche in considerazione di una registrata ignoranza storica e civile su quel triste e feroce episodio che "regalò" allora a Trento una "cheren", ovvero una scomunica ebraica tolta alla città solo pochissimi anni fa. Trento ha un debito storico e morale con il mondo ebraico, ma è un debito che ha, in fondo, tutto l'Occidente ed è, al contempo, lo stesso debito che esiste con quanti subiscono il discrimine per le loro professioni di fede, religione, di politica e di libero pensiero in ogni parte del mondo. Il tentativo di questo progetto culturale è quello di non saldare un debito, peraltro insaldabile, quanto piuttosto di raccontare il dramma dell'Uomo perseguitato affinché questo dramma entri nelle intelligenze del quotidiano e non solo nelle emozioni del momento narrante.

Lo spettacolo, che ha una durata media di 80 minuti, è accompagnato da un altro filo narrativo affidato alla musica, eseguita dal vivo che propone brani della migliore tradizione eurorientale e kletzmer e che, al contempo, restituiranno al pubblico l'idea di quelle tragiche orchestrine di deportati che dovevano allietare le grigie serate di ufficiali e truppe addetti allo sterminio ad Auschwitz come a Mauthausen; a Dachau come a Sobibor. Restituire al pubblico l'idea di quel dramma, come tutti i drammi che hanno attraversato la storia dell'ebraismo, non può prescindere dalla Shoah, che qui racconteremo con quel "cantare" di Yitzhak Katznelson, davanti al quale non ci si può che arrestare turbati e riverenti. I racconti quindi, perché di questi si tratta piuttosto che di una mera lezione sulla storia, seguiranno la trama della vicenda del Simonino, che si svolgerà appunto nella forma della narrazione orale tenuta dal prof. Andrea Zanotti. La vicenda drammatica e cruenta del piccolo Simone costituisce un' po l'asse portante di una vasta percorrenza della drammaturgia del testo, il quale, proprio al fine di rendere universale il dolore e la riflessione, si farà penetrare all'improvviso ed oltrechè dalla musica, anche da brevi interventi e da microstorie diverse in lingua italiana, in qualche dialetto del nord Italia ed in lingua yiddish, con immediata traduzione in italiano, interagendo con scarne scene e luci fredde che serviranno ad attori e pubblico per creare il clima necessario al dipanarsi di vicende, fatti ed uomini che hanno indubbiamente segnato la storia europea dell'ultimo millennio. E' questa storia di ingiustizia e soprusi cha fa da filo conduttore di una vicenda emblematica e rispetto alla quale forse Trento e il Trentino hanno ancora un conto aperto e da saldare proprio attraverso un forte e concreto omaggio alla memoria.


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Ala - Casse Rurali Trentine