Si fa presto a dire realtà. Ma quale? E come mostrarla?

Convegno

Futuro Presente

PIETRO MARCELLO, MICHELANGELO FRAMMARTINO E ENRICO MAGRELLI con la partecipazione di MARCO BELLOCCHIO

Negli ultimi anni il cinema italiano sembra guardare con maggiore attenzione allo spazio del reale. Se per un attimo mettiamo da parte il cinema più schiettamente commerciale, veicolatore di un'idea di realtà spesso forzata quando non direttamente inventata (le vacanze degli italiani sono davvero quelle di Boldi e De Sica?), e se ignoriamo i non pochi film che raccontano il Paese senza uscire dai cliché un po' stantii e spesso indigesti di un cinema narrativamente ed emotivamente fiacco e involuto, troviamo un significativo numero di autori che sceglie di raccontare con coraggio e spericolatezza frammenti di vita e porzioni di mondo. In questo orizzonte le filmografie di Pietro Marcello e Michelangelo Frammartino si stagliano con grande nettezza e sorprendente autorevolezza. È, il loro, un cinema che nasce dai corpi e dai luoghi, dove tutto odora di realtà e la messinscena si fa rispettosa e misurata. Un cinema che cammina nei vicoli e nei boschi, sale sui treni e si perde nelle campagne, non disdegna il pensiero e ai facili proclami preferisce le emozioni delle vite vissute. “Non ho nulla da dire, solo da mostrare” diceva Walter Benjamin. Ecco, i film di Marcello e Frammartino camminano, si guardano in giro, “mostrano”. E tonificano lo sguardo.

Michelangelo Frammartino nasce a Milano nel 1968. Nel 1991 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, contesto in cui matura l'interesse per la relazione fra gli spazi concreti e costruiti dell'abitare e la presenza dell'immagine fotografica, cinematografica o video. Nel 1997 si diploma in regia alla Civica Scuola del Cinema e continua autonomamente il proprio percorso di sperimentazione sull'immagine. Dal 2005 insegna Istituzioni di regia all'Università degli Studi di Bergamo. Tra le sue produzioni: Io non posso entrare, 2002 (vincitore Festival di Bellaria); Il dono, 2003 (premiato a Annecy, Thessaloniki, Belfort, Mons, Tiburon, Spalato, Bellaria, Varsavia); Le quattro volte, 2010, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Cannes, è stato premiato nei festival di Cannes, Monaco, Sant'Arcangelo di Romagna, Bobbio, Annecy, Reykjavík.

Nato a Caserta nel 1976, Pietro Marcello si forma come assistente alla regia di Leonardo Di Costanzo e aiuto regista di Sergio Vitolo. Fin dai primi lavori (Il Tempo dei Magliari, Il cantiere, La baracca, Grand Bassan) la critica specializzata guarda con attenzione ai suoi documentari. Nel 2007 firma la regia de Il passaggio della linea, un documentario girato interamente sui treni espressi che attraversano l'Italia. Il film è stato presentato alla 64° edizione del Mostra del Cinema di Venezia all'interno della sezione Orizzonti e si è aggiudicato il Premio Pasinetti Doc e la Menzione speciale premio Doc/it. Nel 2009 realizza La bocca del lupo, ottenendo numerosi riconoscimenti nei principali festival internazionali del documentario (Torino Film Festival, Festival Cinéma du Réel di Parigi, Festival di Berlino, Festival di Buenos Aires). In Italia ha vinto il Nastro d'Argento e il David di Donatello per il miglior documentario dell'anno.


organizzazione: Associazione Incontri Internazionali di Rovereto