Sindbad il marinaio
Le Stagioni dei Teatri 2010/2011
Teatro Giovani
Sabato 18 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Valle dei Laghi sarà presentato Sindbad il marinaio, liberamente tratto da Lultimo viaggio di Sindbad (Einaudi 2003) e Solo Andata (Feltrinelli 2005) di Erri De Luca allestito dalla compagnia di Meano Tim-Teatro Instabile. Lo spettacolo, in programma per la stagione teatrale di Vezzano organizzata da Fondazione Aida, ha vinto il Premio per il miglior allestimento scenico al Palcoscenico Trentino 2009.
"T.I.M. - Teatro Instabile di Meano"
Sindbad il marinaio
Liberamente tratto da Lultimo viaggio di Sindbad e Solo Andata di Erri De Luca
Premio per il miglior allestimento scenico al Palcoscenico Trentino 2009
SINDBAD, il capitano Kristian Civetta
VASCO, il nostromo Luca Santuari
JOSKO, assassino sloveno Riccardo Camertoni
IONA, giovane ebreo disertore Paolo Nones
AARON, carnefice serbo Christian Dallapiccola
ANTE, poeta serbo dissidente Paolo Pezzano
NAZIM, vecchio bosniaco Guido Prati
NAROUZ, il curdo Khalid Tai Tai
MIRIAM, donna bosniaca incinta Irene Rella
RIVKA, ragazza bosniaca Anna Brugnara
NOA, ragazza bosniaca Chiara Zanella
SARAH, donna kosovara Lorena Simoni
Luci e fotografia Stefano Bassetti
Audio e ricerche musicali Andrea Volani
Scenografie Paolo Nones
Costumi Diana Sinigaglia
Regia Sergio Bortolotti
Un vecchio e sgangherato battello al suo ultimo viaggio, un capitano leggendario che racconta storie mitologiche in presa diretta come se avesse mille anni, unumanità stanca e senza futuro, che cerca speranza oltre frontiera. Un intreccio di storie e racconti, quasi fossero un espediente salvifico per ottenere la «misericordia delle onde, che sono più ospitali della nostra terraferma». Un adattamento teatrale ambientato al tempo della guerra dei Balcani, che vuole essere un filo rosso che cuce e tiene insieme tutte le migrazioni moderne. Una riflessione poetica aperta e senza demagogia, sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni dure del partire, sulla decisione sofferta, di attraversare deserti e mari, sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine. Per spiegare a pieno questo spettacolo, in linea con la tradizione T.I.M. rivolta a mettere in scena storie dense della narrativa contemporanea, prendiamo a prestito le parole da Rrock, canzone di Gianmaria Testa contenuta nellalbum Da questa parte del Mare:
Non era così che mi avevano detto il mare, no non era così E poi tanto di notte cosa vuoi mai vedere: qui cè uno che grida, che dice che è tardi E bisogna partire. Qui cè uno che grida, e si deve partire. E mio padre non cè, è rimasto da solo a masticare la strada. Dice che tanto sarà guerra comunque e dovunque si vada. Lho lasciato alla porta di casa che sputava per terra, come fosse un saluto. Ma non era così che credevo di andare, no non era così: come ladri di notte, in mano a un ladro di mare. E mio padre alla porta di casa che guardava per terra come se avesse saputo.