Sinfonia Corale n.9 di Beethoven
L’Orchestra “I Filarmonici” di Trento eseguirà la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven
L'Orchestra “I Filarmonici” di Trento si unisce, per l’occasione, agli archi del Concentus Musicus Patavinus, dirige il maestro Alessandro Arnoldo.
Per il Finale della Sinfonia, su testo dell’ode “An die Freude” (“Alla gioia”) di Friedrich Schiller - sono inoltre chiamati quattro solisti: il soprano Luciana Pansa, il mezzosoprano Michela Bregantin, il tenore Max Jota e il basso Maurizio Franceschetti, insieme al Coro “Città di Piazzola sul Brenta”, preparato dal maestro Paolo Piana.
Il progetto è presentato nell’occasione dei trent’anni del programma Erasmus. Ufficialmente istituito nel 1987, rappresenta una delle iniziative di successo per la promozione e lo sviluppo di un autentico spirito europeo, e ha consentito alle nuove generazioni di muoversi, conoscersi ed integrarsi durante il loro percorso universitario. La Sinfonia è intimamente legata all’idea di Europa, tanto che il suo celeberrimo “Inno alla Gioia” fu scelto come Inno Europeo in quanto “espressione degli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa”.
Completata nel 1824, la Nona Sinfonia in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra fu eseguita per la prima volta il 7 maggio al Kärntnertortheater di Vienna insieme a tre brani della Missa Solemnis; l’esecuzione ebbe luogo in un teatro gremito, il successo fu strepitoso e il pubblico non riuscì a reprimere il suo entusiasmo. Nel secondo movimento, il geniale impiego solistico del timpano aveva scatenato un uragano di applausi, ma Beethoven, che sedeva in mezzo all’orchestra, non udiva né la musica né le ovazioni, finché la cantante Caroline Unger non lo accompagnò sul proscenio, da dove egli vide la folla giubilante. Beethoven ha composto questo capolavoro secondo i moduli del suo ultimo stile, intellettuale e ricercato, con strutture formali complesse e inediti percorsi tonali. Il compendio stilistico beethoveniano di questa partitura sembra ancora più esemplare nel tema corale, dove appare la celebre melodia dell’Inno alla gioia, quasi emblematica chiusura del suo tardo stile con un ampio gesto di comunicativa.