Sogno di una notte di mezza estate

Teatro

Liceo Maffei di Riva del Garda
Classi 4ª linguistico e 2ª classico
presentano
Sogno di una notte di mezza estate
di William Shakespeare
In lingua Inglese
Riduzione teatrale di Maggy Law
Adattamento e regia di Enrico Tavernini

La commedia trova la sua originalità, proprio nel suo carattere composito, e nella sapienza con cui in essa sono fusi tre mondi: quello delle fate, quello del popolo, e quello della tradizione cortese. La vicenda si svolge in una immaginaria Atene, durante i preparativi delle nozze del duca Teseo con Ippolita, regina delle Amazzoni. Ermia fanciulla nobile, per sottrarsi alle nozze con Demetrio, pretendente impostole dal padre, fugge nella foresta presso la città, per raggiungere l’amato Lisandro. Elena innamorata a sua volta di Demetrio, apprendendo il piano ne informa quest’ultimo, il quale si reca anche lui nella foresta, seguito da Elena stessa. Qui intanto Oberon, re delle fate, ha bisticciato con la sposa Titania e incarica Puck di trovagli un fiore il cui succo versato sugli occhi di Titania dormiente la farà innamorare della prima persona che ella vedrà al suo risveglio. Vedendo poi che nel bosco Elena ha bisticciato con Demetrio, Oberon impone a Puck di versare il succo sugli occhi di Demetrio dormiente, affinché si innamori di Elena. Puck, per errore versa il succo sugli occhi di Lisandro, il quale, scorgendo Elena si innamora di lei e abbandona Ermia. Anche Demetrio riceve il succo e a sua volta dichiara il suo amore ad Elena. I due uomini ormai rivali si inseguono per uccidersi, mentre le due donne litigano fra loro. Nel bosco si è anche recata una compagnia di rozzi artigiani capeggiata dal tessitore Bottom, per allestire una commedia da presentare a corte. Puck maliziosamente impone a Bottom una testa d’asino e spreme il suo filtro sugli occhi della regina delle fate, Titania, che scorgendo al suo risveglio il mostruoso Bottom si innamora di lui. Giunta così al massimo la fantasiosa confusione, interviene nuovamente Oberon, e scioglie tutti gli incanti, riconciliandosi con Titania. I giovani amanti, ritornati ad Atene potranno unirsi secondo i loro desideri, mentre gli artigiani, rappresentano, dinnanzi a Teseo e Ippolita la tragedia di Piramo e Tisbe, trasformata dalla loro imperizia, in un irresistibile farsa. E questa più di tutte, l’opera di Shakespeare, che rivela e rivendica per il poeta una la libertà della fantasia.