Solidarietà internazionale e impresa. Nuove modalità per fare cooperazione

Convegno

Perché oggi chi fa impresa dovrebbe interessarsi di cooperazione internazionale? E quali sono in pratica le modalità per le imprese per fare cooperazione delineate dalla nuova legge provinciale sulla solidarietà internazionale?
Incontro pubblico:
Solidarietà internazionale e IMPRESA. Nuove modalità per fare cooperazione
Mercoledì 16 novembre 2005 - ore 20.30
Presso la sala Calepini (II piano) della Camera di Commercio di Trento
Via Calepina, 13 – Trento

All’interno dell’incontro verrà presentata l’iniziativa “Impresa solidale: un percorso di formazione per imprenditori sui temi della cooperazione e della solidarietà internazionale”, che si svolgerà durante il 2006.

Interverranno:
Iva Berasi (Assessorato alla solidarietà internazionale della PAT)
Sead Jakupovic (Agenzia di Sviluppo locale di Prijedor-Bosnia)
Camilla Lunelli (Spumanti Ferrari);
Mauro Poli (Supermercati Poli);
Paolo Tonelli (Federazione trentina delle cooperative)
Modera: Silvia Nejrotti (Osservatorio sui Balcani)

Promuove la Fondazione Fontana onlus in collaborazione con ASA Ecuador, Progetto Prijedor, Saint Martin CSA, PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Assessorato alla solidarietà internazionale

Solidarietà internazionale e impresa. Nuove modalità per fare cooperazione
Imprenditori, istituzioni e associazioni trentini ne discuteranno mercoledì 16 novembre alle 20.30 alla Sala Calepini della Camera di Commercio di Trento
All’interno dell’incontro verrà presentata l’iniziativa “Impresa solidale: un percorso di formazione per imprenditori sui temi della cooperazione e della solidarietà internazionale”

Perché oggi chi fa impresa dovrebbe interessarsi di cooperazione internazionale? Perché oltre ad essere soggetto economico dovrebbe svolgere una funzione sociale di primo piano sul territorio e in contesti geograficamente più ampi?
E quali sono in pratica le modalità per le imprese per fare cooperazione delineate dalla nuova legge provinciale sulla solidarietà internazionale?

Queste ed altre saranno le questioni principali su cui si confronteranno alcuni rappresentanti di imprese trentine, Camilla Lunelli (Spumanti Ferrari), Mauro Poli (Supermercati Poli), Paolo Tonelli (Federazione trentina delle cooperative), assieme all’Assessore provinciale alla Solidarietà internazionale Iva Berasi e alla testimonianza di Sead Jakupovic, dell’Agenzia di Sviluppo Locale di Prijedor in Bosnia, all’incontro di mercoledì 16 novembre dal titolo ”Solidarietà internazionale e impresa. Nuove modalità per fare cooperazione”, che si terrà alle 20.30 presso la sala Calepini (II piano) della Camera di Commercio di Trento in via Calepini 13.

Oggi più che mai c’è una forte volontà delle imprese di sentirsi “soggetto sociale” e di contribuire alla costruzione della coesione sociale sul proprio territorio. Lo scenario politico ed economico contemporaneo, d’altra parte, ci impone di rivedere certe categorie, sulle quali avevamo costruito fino ad ora il nostro modello di sviluppo.
Che senso ha infatti parlare di nord e sud oggi, quando, nell’era della liberalizzazione dei mercati, troviamo il nord nel sud e viceversa? La delocalizzazione della produzione e l’insorgere delle aree di esclusione sociale nelle metropoli insegnano.
E ancora. Cosa significa in realtà cooperare? Quali risultati produce un approccio verticista e assistenzialista rispetto ad un modello di cooperazione che si basa sulla reciprocità nella convinzione che tra Nord e Sud sia possibile instaurare un partenariato mutuamente proficuo?

Oggi più che di aiuti umanitari (che presuppongono intrinsecamente una superiorità e una maggiore efficienza di chi aiuta rispetto a chi riceve l’aiuto) si parla di cooperazione comunitaria, dove “comunitaria” sta ad identificare la creazione di una relazione permanente fra comunità. La capacità di riconoscersi interdipendenti, di conoscere le dinamiche locali e di interpretare il territorio.
Una cooperazione dove sono i territori i protagonisti della relazione. Una cooperazione che fa sistema dove i diversi soggetti politici, economici e sociali mettono in gioco le loro competenze nella reciproca responsabilità della crescita della comunità, qui e altrove.

Importante in tal senso la presenza al tavolo di discussione di Sead Jakupovic, direttore di una delle Agenzie di sviluppo locale di Prijedor in Bosnia, partner dell’Associazione Progetto Prijedor. Bosniaco musulmano, prima della guerra, era direttore di produzione di una delle più grandi aziende di Prijedor, la “Celpak”. Internato nei campi di concentramento di Omarska e Maniaca, all’inizio del 1993 riesce a rifugiarsi in Inghilterra. Rientrato alla fine della guerra, promuove iniziative per sostenere il rientro della popolazione vittima della pulizia etnica (ad oggi 25.000 persone), e lavora al progetto di promozione di microimprenditoria a Prijedor, favorendo attraverso il Forum civico della città un contesto locale di studio, riflessione e dialogo sul tema della riconciliazione, fattore chiave per la pace nella comunità e l’avvio di un processo di sviluppo locale.

Quali vantaggi, dunque, per chi fa impresa partecipare in prima persona a processi di cooperazione?
E’ un vero e proprio investimento. Fare cooperazione permette di cogliere le dinamiche che caratterizzano il nostro tempo e di costruire un’azienda solida, promotrice della sostenibilità sociale e ambientale qui e là, dove il “qui e là” iniziano a sfumarsi in un contesto come quello attuale che non ha più confini geografici.

All’interno dell’incontro verrà presentata l’iniziativa promossa da Fondazione Fontana ONLUS “Impresa solidale: un percorso di formazione per imprenditori sui temi della cooperazione e della solidarietà internazionale”, che si svolgerà lungo il 2006.


organizzazione: Impresa Solidale