Sonata Islands e Ensemble Zandonai di Trento

Musica jazz

Sonata Islands Festival 09

Ensemble Zandonai di Trento e Sonata Islands
Violoncello solista, Stefano Guarino
Voce recitante, Chiara Lombardo
Primo violino concertatore, Giancarlo Guarino

Giovanni Collima
Spasimo – Concerto Mistico in parole e musica
Musiche di Giovanni Sollima e testi di Antonio Corsaro, Gesualdo Bufalino, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo e Giovanni Verga.
5 quadri musicali per violoncello solista, voce recitante ed ensemble (trio d’archi, tastiera e percussioni)
De armonia; Peste; Raffaello: il naufragio; Porta dei Greci; De harmonia, via dolorosa.

Emilio Galante
Zauberberg (La montagna incantata)
ispirato al romanzo di Thomas Mann nella reinvenzione di Giuseppe Calliari
per voce recitante, flauto, violino, viola, due violoncelli e contrabbasso
1. Prologo - La salita; 2. Sabato delle streghe; 3. Neve; 4. Bufera; 5. Sogno; 6. Il colpo di tuono

Organici:
Spasimo – violoncello solista, Stefano Guarino; voce recitante, Chiara Lombardo; violino, Giancarlo Guarino; viola, Luca Martini; violoncello, Margherita Guarino; percussioni, Giorgio Perini; tastiera, Francesca Vettori.

Zauberberg – voce recitante, Chiara Lombardo; flauto, Emilio Galante; violino, Giancarlo Guarino; viola, Luca Martini; violoncelli, Stefano e Margherita Guarino; contrabbasso, Stefano Senni.

Spasimo, dal greco spasmòs, “spasmo” e dal lemma “span”, “tirare”, di origine indoeuropea. Ma Spasimo è anche il nome di una chiesa di Palermo, meraviglioso complesso monumentale riaperto nell’estate del 1995. Spasimo è l’opera che Giovanni Sollima compone, su commissione del Teatro Massimo, per celebrare la fine dei restauri. “Spasimo – racconta lo stesso Sollima – è il trauma di una chiesa che senza tregua ha cambiato identità, per più di quattro secoli. Teatro, lazzaretto, albergo dei poveri, ospedale, sifilocomio. I bombardamenti e l’oblio l’hanno resa discarica, contenitore dei tanti vuoti di memoria della città: schegge di palazzi, lapidi, liriche pietre crollate e sparpagliate lungo lo spazio, a cielo aperto, dove un sommacco è cresciuto grazie al pattume.
Nascono così cinque movimenti di “musica contaminata” in un luogo sospeso; Palermo stessa è un luogo sospeso tra Occidente, Oriente, Cristianesimo, Islam, invasioni, mafia, tragedie, nascite, rinascite”.
Cinque quadri fatti di storia e leggenda, del riverbero di suoni e voci che circondano questo luogo carico di magia. Riverbero che risuona tormentato nel tema che apre il primo movimento: De harmonia, cantato dal solo violoncello: una densità lenta che si leva dal passato, memoria che ritorna a un presente vuoto, assente. Carico di drammaticità sospesa è il secondo movimento, Peste, ritmico per eccesso di frenesia, per volontà disperata: è il ricordo tormentato della terribile pestilenza che si abbatté su Palermo nel XVII secolo, quando lo Spasimo si trasformò in Lazzaretto. È ancora la storia a scorrere nel terzo movimento, Raffaello: il naufragio. È il canto, leggero e senza posa, della speranza, della rinascita, del destino che ha voluto miracolosamente scampare il quadro di Raffaello Sanzio Santa Maria della Spasimo (oggi conservato nel Museo del Prado) da un naufragio, mentre veniva trasportato a Palermo per essere esposto nell’omonima chiesa. Porta dei Greci: altra contaminazione, altro intruglio di lingue e di emozioni, altra contraddizione, per una trama danzante, festosa, amara. Nell’ultimo movimento, De harmonia via dolorosa, ritorna il tema iniziale, ora gravido, per noi che ascoltiamo e assistiamo, di nuove conoscenze, di nuovi dolori: se vi è una via dolorosa da percorrere, dovrà essere tutta nostra la forza per affrontarla, e la rinascita di un monumento e insieme della città che lo accoglie saranno l’immagine di un nuovo possibile risveglio dell’umanità.

La proposta dell’Ensemble Zandonai è quella di affiancare l’opera musicale “Spasimo”, pregna di contenuti mistici e allo stesso tempo interculturali ed espressione così viva e vera della terra di provenienza, a testi di poesia e prosa italiana, in particolare siciliana, che evocano, per significato e atmosfere, la densa spiritualità contenuta nei cinque quadri musicali presentati. “Parole e musica” si alternano in una sorta di contrazione o convulsione dolorosa (lo “spasimo”) con quell’esasperazione e a volte esaltazione che caratterizza la natura e l’anima della Sicilia: Gesualdo Bufalino, Antonio Corsaro, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo e Giovanni Verga diventano espressione letteraria di una terra ove lo spasimo del sole abbaglia gli occhi e le pietre ed infiamma la musica, a tratti malinconica, a tratti frenetica e trascinante, di Giovanni Sollima.

Zauberberg - La montagna interiore
Viaggio dell’anima, nella temporalità incerta di una illimitata convalescenza, la storia spirituale di Johannes Castorp si traduce, nel romanzo di Thomas Mann, in lungo soggiorno nel sanatorio alpino di Davos e in immagine severamente simbolica della montagna, luogo di purificazione e di ascesi nel quale i percorsi della cultura si denudano e il bianco nevoso, illimitato spazio senza cose, rivela all’uomo solo con se stesso la più profonda e irriducibile estraneità della natura.
La montagna incantata, ovvero magica, è condizione di quel processo di coscienza, è vertice delle esperienze introspettive, messa alla prova, iniziazione alla vita attraverso l’addensarsi del pensiero della morte. Paesaggio metafisico della metamorfosi concessa al protagonista nella consapevolezza del malessere, male del corpo che manifesta quello dello spirito, la montagna guida con necessità il viaggio interiore.
Il cammino di Castorp sul confine della storia si fa così esperienza estrema dell’individuo, accentuazione radicale della sensibilità, resa più acuta dal contatto con il dileguare delle forme e delle certezze, finché la storia non esplode daccapo con un colpo di tuono, udito a distanza.
GC
L’affascinante seppure verboso romanzo di Thomas Mann si traduce nel taglio che Giuseppe Calliari ne ha fatto in una essenziale ma emotivamente densissima vicenda. I sei movimenti della narrazione ne segnano i punti salienti. La voce narrante procede ora solitaria nella narrazione, ora accompagnata dalla musica, ora in contrappunto con alcuni samples della recitazione registrata nella lingua originale del racconto. La musica mi pare ispirate a qualche montagna (interiore) di una regione molto più meridionale di quella del romanzo: i luoghi della mia composizione, Sardegna e Sicilia, mi hanno inevitabilmente condizionato.
EG