Sonno

Teatro

Stagione di prosa di Rovereto 2013/2014

Opera
Sonno
dramaturgia Letizia Buoso
con Emiliano Austeri, Marta Bichisao, Riccardo Capozza, Gaetano Liberti, Fabio Venturelli
cura della visione e regia Vincenzo Schino

Sonno nasce dalla frequentazione di due mondi, quello visivo di Francisco Goya e quello visionario del Macbeth di Shakespeare. Il teatro diventa un dispositivo per la visione, luogo di apertura della percezione. Nella ricerca sull'origine della sua funzione è indagato ogni singolo elemento e ogni movimento della materia, del pensiero e della sensazione. La necessità della rappresentazione sin dalle origini dell'uomo nasce nell'assenza di qualcosa o qualcuno: per questo motivo è necessario inciderne un'immagine e conservarla. Il lavoro apre le sue fonti per indagare la consistenza e le soglie del regno dei vivi e dei morti, dell'umano e dell'animale, del soggetto e del suo ritratto, del logico e del sacro. Attraverso il teatro, la domanda sulla rappresentazione è aperta al nostro vivere e immaginarci nel presente e il ritratto diventa un mezzo di conoscenza dell'essere umano. È una ricerca di intimità, di accordo e respiro comune. In questo respiro è incluso lo spettatore.

[...] uno spettacolo che è un'esplorazione dell'inconscio approfondita e gelida. Una freddezza che qui, nondimeno, diventa un inestimabile pregio: anziché allontanare, accerchia lo spettatore, invitandolo a varcare la soglia che divide realtà e rappresentazione, sonno e veglia, vita e morte. Laura Bevione,
Hystrio anno 2011 n. 3

[...] inizio di una sua rigenerazione drammatica di cui l'intensa figurazione di "Sonno" di Vincenzo Schino ha dato una prova quasi smagliante, se smagliante fosse un aggettivo adatto per uno spettacolo che vuole far incontrare Goya e Shakespeare. [...]
Attilio Scarpellini, I quaderni del teatro di Roma, Estate 12


organizzazione: Comune di Rovereto Assessorato alla Contemporaneità