Speciale Leonardo

Convegno

Seminari di presentazione dei laboratori didattici Lego Mindstorms

Mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio 2006 dalle ore 16.30 alle 18.30 presso l’Aula Magna del Museo Tridentino di Scienze Naturali due speciali appuntamenti per conoscere l'ultima evoluzione dei mattoncini Lego, gli inseparabili compagni dei giochi e delle fantasie di generazioni di bambini.
L’incontro è volto ad approfondire in ambito educativo l’utilizzo e le potenzialità dei Lego Mindstorms, le attività possibili e le molteplici applicazioni per la didattica. Verranno presentate le tecniche costruttive per realizzare un robot di Lego e i diversi linguaggi informatici per programmare sensori, motori e apparati di misura. Seguirà una dimostrazione pratica, con numerose macchine di Lego, per illustrare i risultati ottenibili con una programmazione di base o avanzata.

La nuova serie LEGOÒ MINDSTORMSÔ rappresenta l’evoluzione scientifica e tecnologica di un gioco che sfuma le sue caratteristiche nell’apprendimento di tematiche come l’ingegneria, la robotica, l’informatica e rispecchia pienamente la nuova filosofia del gioco tecnologico.

A scuola con i Lego Mindstorms
C’è chi dipinge, chi si arrampica su una parete a strapiombo, chi dirige un'orchestra che suona «Sul bel Danubio blu» e chi, dopo un attimo d'esitazione, prende il coraggio a quattro mani e vive l'inebriante esperienza di lanciarsi nel vuoto appeso a un elastico. Ma questa piccola folla di amici tanto indaffarati non è fatta di persone: sono tutti robot, l'ultima evoluzione dei mattoncini Lego, gli inseparabili compagni dei giochi e delle fantasie di generazioni di bambini. Ci sono voluti oltre dieci anni di ricerca e di sviluppo in stretta collaborazione con il Media Laboratory del Massachusetts Institute of Technology (Mit) per mettere a punto il progetto Lego Mindstorms e creare il primo «mattoncino intelligente». L'RCX, questo è il suo nome in codice, costituisce infatti il cervello di tutte le nuove possibilità di costruzioni Lego. Un vero e proprio microcomputer di ridottissime dimensioni, a cui sono collegati sensori sensibili alla luce, al contatto e piccoli motori e che dialoga attraverso una porta di comunicazione agli infrarossi con un Pc. È appunto da quest'ultimo che può essere facilmente programmato e può «scaricare» le relative istruzioni. Se la fantasia del nostro «piccolo genio» vuole realizzare robot che eseguano azioni più complesse basta aggiungere alla sua costruzione tanti altri «mattoncini intelligenti». Sono sei, per esempio, gli RCX indispensabili per far funzionare Michelangelo, il grosso robot che dipinge muovendosi su tre coppie di ruote e spruzzando a comando sulla tela vernice di vari colori che conserva in tante piccole bombole. «La filosofia alla base di questa nuova realizzazione», ha spiegato Kjeld Kirk Kristiansen, presidente e direttore generale del Gruppo Lego, «è di consentire ai bambini non solo di comprendere la tecnologia, ma soprattutto di avvalersene programmando e costruendo le proprie invenzioni intelligenti». «In futuro, fra 5-10 anni»», ha predetto Nicholas Negroponte, direttore del Media Laboratory presso il Mit, «troverete un nuovo tipo di giocattolo e un nuovo tipo di strumento didattico in cui il dispositivo stesso dispone d'intelligenza. Gli strumenti del futuro saranno attrezzi che avranno abbastanza intelligenza e buon senso da interagire effettivamente con un bambino». Quel futuro sembra davvero cominciato con il «mattoncino intelligente». E basta andare a dare un'occhiata in Internet all'indirizzo www. legomindstorms.com per rendersi conto di quante straordinarie creazioni possano nascere dalla fantasia di un bambino (ma anche di tanti adulti: il quaranta per cento degli utilizzatori negli Stati Uniti) quando si può sbrigliare nella totale libertà creativa che offrono le nuove tecnologie.
Christian Lavarian


organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali