Spiazi de mati a mazi
Filodrammatica San Martino di Fornace
Spiazi de mati a mazi
da Un cortile come tanti di Claudio Salomoni
adattamento in dialetto trentino e regia di Camillo Caresia
I cortili, o come diciamo in dialetto trentino i spiazi, sono stati da sempre luoghi di ritrovo e di conversazione, ma anche luoghi di osservazione, soprattutto nel controllare gli affari degli altri
Nel nostro spiaz due vecchietti ormai da tempo in pensione, Rino e Gino, trascorrono la loro giornata ingannando il tempo, intenti ad osservare quello che succede attorno a loro, quasi a dare un significato ad una vita ormai confinata in spazi sempre più ridotti, e quasi volessero dimostrare, in una società travolta dalla vita frenetica, che anche essi contano qualcosa.
Nel cortile cè anche il salone di Giancarlo, un parrucchiere che si finge diverso per mascherare la tresca con la signora Marisa, donna regolarmente sposata.
E cè anche la signora Luisa, moglie di un ispettore di polizia, che per supplire alle assenze affettive del marito, non trova di meglio che intrecciare una relazione con un finto frate francescano!
Tutta questa tranquillità si interrompe quando Marisa si accorge di essere seguita da un investigatore privato
E a complicare gli eventi sopraggiungono diversi personaggi: Anna Zubani, rappresentante di commercio con il bisogno assoluto di vendere qualsiasi cosa in qualunque momento, un pachistano in cerca di un appartamento in affitto e lispettore di polizia che, guarda caso, abita proprio da quelle parti
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